Firenze salotto del cinema francese, con convegno e omaggio a Miller


“Non si tratta di un festival di grandi rivelazioni – commenta Francesco Ranieri Martinotti, direttore artistico di France Odeon -ma di una vetrina che offre una panoramica contemporanea del cinema francese, in tutta la sua bellezza e varietà. Firenze è il suo luogo ideale, con il clima giusto per ritrovare e rinforzare i rapporti e le relazioni con l’industria d’oltralpe, oltre che con gli autori. Roma è la capitale economica, politica e amministrativa, con grandi mezzi, ma dove ci sono i grandi mezzi, spesso c’è anche confusione”. Ad affiancare Martinotti, nella presentazione a Palazzo Farnese, il direttore della Fondazione Mediateca Toscana Stefania Ippoliti e l’Ambasciatore di Francia in Italia Alain Le Roy.

Rivelazioni o no, il festival che raccoglie l’eredità dello storico France Cinéma di Aldo Tassone, e che giunge quest’anno alla sua 4° edizione, a Firenze dal 1° al 4 novembre, presenta diverse gradite sorprese. La prima è un convegno, che si svolgerà a Palazzo Vecchio il 3, dal titolo “La cultura cinematografica e i festival internazionali“, organizzato in collaborazione con la Biennale Internazionale dei beni culturali e ambientali Florens. Ospite speciale Jack Lang, ministro della cultura francese dal 1981 al 1986, e ancora dal 1988 al 1993, da quest’anno presidente onorario di France Odeon, che assieme ai direttori dei più importanti festival di cinema discuterà di come tali kermesse si pongano, e si siano poste in passato, nei confronti della Francia.

“Non si tratta soltanto di proiettare bei film per quattro giorni – continua Martinotti – ma di individuare le coordinate di un modello culturale e industriale, alla base dello sviluppo dell’audiovisivo in Francia, da cui dovremmo prendere rapidamente ispirazione prima che il nostro, che a malapena esiste, si autodistrugga definitivamente. Dietro a ciascuno dei film che vedrete, c’è un lavoro intenso di scrittura, di produzione, di interpretazione, ma anche e soprattutto di difesa, di diffusione, di comunicazione e di distribuzione sul mercato”.
Altra novità riguarda i sostenitori diretti: “Abbiamo perso il supporto storico di una nota banca francese – racconta il direttore – ma abbiamo acquisito quello di una grande catena fiorentina, la casa di moda Salvatore Ferragamo, che ha colmato un vuoto che altrimenti, per noi, sarebbe stato disastroso”.

Vario, come sempre, il programma: l’apertura è affidata a Vous n’avez encore rien vu di Alain Resnais, per cui saranno presenti il produttore Jean Louis Livi – di origini toscane, tra l’altro – e la protagonista Sabine Azéma, un’anteprima italiana assoluta con alle spalle un gran successo di critica in patria. Les saveurs du palais di Christian Vincent è una commedia sofisticata – un milione di spettatori in Francia in 4 settimane – distribuita da Lucky Red come già Il truffacuori e Gli emotivi anonimi, presentati nelle scorse edizioni proprio a France Odeon. Il film è indirettamente ispirato alla storia vera di una cuoca chiamata all’Eliseo a cucinare per Mitterand. Altro canovaccio classico del cinema d’oltralpe è il biopic, qui rappresentato da Renoir di Gilles Bourdos, racconto degli ultimi giorni di vita del pittore, malato d’artrite e costretto a legarsi i pennelli alle dita per continuare a lavorare, e del suo rapporto con il figlio che poi diverrà il celebre regista.

E ancora l’omaggio a Claude Miller con la proiezione del suo ultimo film prima della scomparsa, Thérèse Desqueyroux – la cui protagonista Audrey Tatou è stata scelta come immagine simbolo di locandina e catalogo del festival – e la presenza di Nathan, figlio del regista. Continua inoltre la tradizione, già avviata lo scorso anno con Valeria Golino, Toni Servillo e Neri Marcoré, di invitare attori italiani, che sempre più spesso vengono scelti dai registi francesi per la loro intensità. Quest’anno tocca a Claudio Santamaria, volto nostrano del film di chiusura, Pauline Detective di Marc Fitoussi, e Luisa Ranieri che appare in Le Marquis di Dominique Farrugia. Altra commedia di successo – parliamo di oltre 800mila spettatori – è Camille Redouble, di Noémie Lvovsky, vista alla Quinzaine dés réalisateurs di Cannes, ed è inoltre da segnalare l’opera prima di Alice Winocour Augustine, in collaborazione con Groupama, fondazione di “mecenati” che da anni supporta il cinema. Nel film, anch’esso sulla Croisette alla Sémaine de la critique, figura Chiara Mastroianni. Da Cannes proviene anche l’irriverente Holy Motors di Leos Carax, mentre Après Mai di Olivier Assayas è il vincitore del premio per la miglior sceneggiatura a Venezia.

“Di tutti questi film – commenta Martinotti – solo Les saveurs… e Après Mai, che arriverà in sala con Officine UBU, hanno distribuzione certa. Holy Motors è in stato di trattative avanzate. Ma tutti meriterebbero di essere visti, magari in versione originale. Il pubblico non è poi così pigro. Le donne del sesto piano, in versione francese, ha ottenuto la stessa media copia della versione tradotta. Siamo in un anno record per il cinema francese: ha l’11% della parte di mercato, prima del 2010 eravamo al 2%. Pensiamo al successo di Quasi amici. In Francia si sono venduti 220 milioni di biglietti. In Italia sono stati comprati circa 45 film francesi, ma ne usciranno meno di 30, probabilmente. Ne sono stati prodotti 240 e, in patria, sono stati praticamente tutti distribuiti. Il sistema cinema francese prevede che, automaticamente, quando un’opera è prodotta, sia prodotta per essere vista. Da noi, questo, non accade. C’è un’incapacità delle forze politiche di opporsi alle lobby e decidere per il bene del settore e non per quello dei singoli gruppi. Il cinema francese è variegato, Holy Motors ha i volti internazionali di Kylie Minogue e Eva Mendes, ma anche, ad esempio Une nuit di Philippe Lefebvre, è un noir che non ha nulla da invidiare ai prodotti statunitensi. Io, se potessi distribuire un film particolare – conclude – sceglierei Conteurs d’images, un bellissimo documentario sulla scrittura cinematografica, passato inosservato a Venezia, che si potrà vedere a Firenze il 2 novembre”.

autore
25 Ottobre 2012

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