La lunga notte di Pilar Fogliati e Filippo Scicchitano

I due attori interpretano una coppia di sposini alle prese con una movimentata prima notte di nozze. Presentato a Taormina, 'Finché notte non ci separi' di Riccardo Antonaroli uscirà nelle sale il 29 agosto


TAORMINA – Il giorno più bello della vita… e la notte più lunga. Eleonora e Valerio sono appena entrati nella loro Love Suite per la prima notte di nozze che potrebbe inaspettatamente diventare l’ultima. Qualcosa sta, infatti, per portarli fuori, tra le strade di Roma, fino all’alba, alla ricerca di qualcosa o forse in fuga da loro stessi. Presentata in chiusura del 70° Taormina Film Festival, Finché notte non ci separi è la nuova dramedy sentimentale di Riccardo Antonaroli con protagonisti Pilar Fogliati e Filippo Scicchitano, nei panni di due novelli sposi che sembrano essersi pentiti della loro unione in matrimonio, già poche ore dopo il fatidico sì.

In arrivo nelle sale dal 29 agosto con 01 Distribution, è una storia che si muove tra realtà e sogno, gelosie e insicurezze, bugie e mezze verità, e che rispecchia i trentenni di oggi. “Il viaggio nella notte di questo film è una ricerca di se stessi. – racconta il regista Riccardo Antonaroli – Una commedia che strizza l’occhio a temi profondi, come quello che riguarda il mondo dei trentenni che vengono assaliti da mille insicurezze. Non sei un ragazzino né un adulto, e a volte capita che ti sposi – non a me – per mettere un punto. Prima però devi risolvere certe problematiche”.

Eleonora è un’osteopata con la passione per la moda, Valerio un agente immobiliare che ama i romanzi gialli. Alle loro spalle tante relazioni fallite, che forse hanno lasciato dei segni. Come dichiara la stessa Pilar Fogliati, che ha Taormina ha appena ritirato un Nastro d’Argento per la commedia Romeo è Giulietta, il suo personaggio ha “un aspetto molto generazionale, è una ragazza che decide di sposarsi, ma che entra in una crisi esistenziale appena dice sì, perché per lei non è facile dire ‘per sempre’. Si trova davanti a un bivio, perché una scelta esclude l’altra. Io sono una gelosa della peggio specie, – continua l’attrice – gelosa ma che fa finta di non esserlo, anche se cerco di tenerla a bada. In questo film è come se la gelosia avesse una sua dignità, perché parte da una mancanza che tu senti, è causata da qualcosa e credo che qui venga raccontata in maniera molto tenera. C’è questo mistero che aleggia sul film in cui sembra che non sia vero che loro siano gelosi, come se ci volessero otto ore per dire sì per sempre e non quel momento lì all’altare”.

Attorno ai due protagonisti ruota un parterre di comprimari, come i genitori di Valerio, interpretati da Lucia Ocone e Giorgio Tirabassi, che avrebbero preferito sposasse la sua ex, ebrea come loro, o come il tassista juventino di Francesco Pannofino, la femme fatale Valeria Bilello e il regista fallito Claudio Colica. Tutti tasselli che arricchiscono il puzzle di un film dalla struttura semplicissima, provando a trovare disordinatamente soluzioni a problemi che non li riguardano. “A volte siamo noi che diamo il permesso agli altri di fare così. – ammette Fogliati – Nella quotidiana attività di scrolling, ti sembra sempre di ricevere consigli non richiesti. Vedi uno che dice la vita è una e va vissuta, e tu pensi di mollare tutto e aprire un chiringuito. Poi il giorno dopo leggi un’altra cosa. È tutto così: siamo sovra-stimolati. In questo film è applicato nell’argomento del matrimonio, ma è qualcosa di molto presente oggi, in quanto ci facciamo consigliare su tutto. Mille opinioni che ti mettono in crisi”.

Remake nostrano del film israeliano Honeymood di Talya Lavie, Finché notte non ci separi sfrutta la Città Eterna come palcoscenico di un dramma che prova a racchiudere l’universalità dell’amore per i giovani adulti di oggi: un sentimento instabile per definizione. Con la sua atmosfera sognante e le sue interpretazioni di livello, in cui in particolare i due protagonisti riescono a mettere in scena un’efficace e ambigua alchimia, il film riesce a racchiudere in una calda notte romana tutte le paure di una generazione lasciata senza punti di riferimento. Una generazione incapace di dire “per sempre”, ma al massimo “per adesso”.

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19 Luglio 2024

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