CANNES – Alla fine della conferenza stampa di Todos lo saben, quando i giornalisti si stanno lanciando su Penelope Cruz per chiedere un autografo o una foto, Asghar Farhadi chiede di prendere ancora la parola per lanciare un appello a favore del collega Jafar Panahi, condannato a non lasciare il paese e a non viaggiare al suo interno per vent’anni. “Quest’anno ci sono due film iraniani nella selezione ufficiale, il mio e quello di Jafar, con cui ho parlato ieri al telefono. Rispetto molto il suo lavoro e spero che potrà venire a Cannes. Ho un messaggio per le persone che prenderanno questa decisione: lasciatelo partire, fate che possa vedere nello sguardo degli spettatori come viene recepito il suo film, non può limitarsi a leggerlo solo sui giornali. Per me è strano essere qui con voi, mentre lui non può uscire dall’Iran. E’ un uomo coraggioso che ha proseguito il suo lavoro in questi anni, merita rispetto”.
Nel team dei selezionatori troviamo l'italiano Paolo Bertolin, già attivo come consulente della Mostra di Venezia, insieme a Anne Delseth, Claire Diao, Valentina Novati e Morgan Pokée.
Le vie del cinema da Cannes a Roma e in Regione si volgerà al cinema Eden e Giulio Cesare. Alcune repliche previste anche al cinema Palma di Trevignano e al multisala Oxer di Latina
Teodora Film distribuirà in Italia Girl di Lukas Dhont e Woman at war di Benedikt Erlingsson. Il primo, presentato nella sezione Un Certain Regard, ha conquistato la Camera d’Or, mentre Woman at War è stato presentato alla Semaine e ha convinto la stampa internazionale
Doppio premio per l'Italia, che esce benissimo da questo 71° Festival di Cannes: all'attivo, oltre ai premi a Marcello Fonte e Alice Rohrwacher anche quello a Gianni Zanasi e al documentario La strada dai Samouni di Stefano Savona. La giuria di Cate Blanchett ha schivato le trappole del gender firmando un verdetto sostanzialmente condivisibile