Alle Giornate degli Autori passa I nostri fantasmi, opera seconda di Alessandro Capitani con la fotografia di Daniele Ciprì, Michele Riondino tra i protagonisti e la partecipazione di Alessando Haber. Il film narra di Valerio e suo figlio Carlo, di sei anni, che vivono nel sottotetto della casa da cui sono stati sfrattati. Ogni volta che arrivano nuovi inquilini, li terrorizzano inscenando la presenza di fantasmi, nella speranza di tornare a vivere nell’appartamento “di sotto”. Per Carlo è un gioco che lo protegge da una vita misera e da una mamma assente. E per un po’ funziona, finché non arriva Myriam in fuga con la piccola Emma da un marito violento. Ma lei dei fantasmi non ha paura…
Ci sono echi del pluirpremiato Parasite di Bong Joon-ho, ma il regista preferisce definirlo “un fantasy neorealista. Ci sono i grandi temi: il lavoro, la casa, la violenza sulle donne, ma è anche un po’ fantasy. C’è una dimensione brillante e gioco con i generi, li mescolo…. Forse è un po’ più com’era la commedia all’italiana in cui si ride e si piange e il dramma si mescola al sorriso. Come nella vita vera, insomma”. “Lo sento un po’ come il mio film d’esordio – continua il regista – anche se non lo è stato… Sul primo lungometraggio, In viaggio con Adele, sono salito in corsa. È stata un’esperienza molto formativa e ne sono grato alla produzione, a Nicola Guaglianone, ad Haber. Ma questa è una storia tutta mia, imparentata con il mio corto Bellissima, in cui pure giocavo con i generi. Qui ho aggiunto la magia, un mondo in cui ti sembra di vedere una cosa, mentre in realtà si racconta altro. Qualcosa che spero arrivi in maniera ‘precisa’, riuscendo a toccare nel profondo lo spettatore. Il soggetto nasce dalla mia esperienza televisiva quando lavoravo con Domenico Iannacone alla trasmissione I dieci comandamenti per Rai 3. Una puntata della serie era dedicata agli sfratti e ho visto in maniera diretta cosa vuol dire perdere all’improvviso la casa, sentire suonare alla porta l’ufficiale giudiziario in compagnia del fabbro e dei carabinieri. Un’esperienza sotto molti punti di vista scioccante. Molte persone avevano perso tutto, anche la speranza. Da lì mi è venutal’idea di raccontare la storia di un padre che resta nella casa da cui è stato sfrattato. Il cast è bene assortito, non banale”.
E il casting? “Michele Riondino è mio coetaneo e sentivo che per la parte più personale mi rappresentava. Oltre ad essere bravissimo è anche padre di due bambine, azzeccatissimo. Hadas Yaron è un’attrice israeliana straordinaria,di rara intensità, perfetta per raccontare una donna in fuga. Con Haber ormai è nato un rapporto di stima e amicizia che travalica il set e portarlo su questo film è stato per me un onore”.
Viene da chiedersi se lo sviluppo di questo film, realizzato sotto Covid, sia stato influenzato dalla pandemia. “In realtà, dato che ci sono molti esterni, il Covid ha portato al film solo vantaggi. Giravamo in zona rossa e quindi per strada non c’era nessuno a passare con la mascherina sul viso, questo ci ha permesso di gestire meglio gli spazi esterni, e non c’era nemmeno traffico. Piuttosto mi hanno influenzato gli horror che ho visto con Daniele Ciprì, per capire come raccontare al meglio l’inizio del film, e consentire allo spettatore di immergersi in un mondo che poi risulterà ribaltato. E’ centrale la relazione tra genitori e figli. I figli rispondono in modo avulso da stereotipi e condizionamenti. La loro risposta è pura, i genitori non riescono e non vogliono affrontare i loro problemi. I fantasmi del titolo sono quelli che abbiamo dentro ma non sappiamo affrontare”.
I nostri fantasmi sarà distribuito nelle sale italiane da Fenix Entertainment e Euopictures a partire dal 30 settembre 2021.
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