BARI – Un attore di teatro che negli ultimi anni è diventato tra i più richiesti e apprezzati del cinema italiano. Una debuttante assoluta dal passato complicato che al suo primo film rivela uno straordinario talento. Fabrizio Ferracane e Lina Siciliano ricevono rispettivamente il Premio Alberto Sordi per il migliore attore non protagonista e il Premio Mariangela Melato per l’attrice rivelazione al Bif&st per Una femmina di Francesco Costabile, già presentato alla Berlinale e proiettato anche qui a Bari.
Il direttore del Bif&st Felice Laudadio ha ricordato come altre due giovani attrici allora poco conosciute, come Miriam Leone e Benedetta Porcaroli, siano state ospiti del Festival per poi avviarsi entrambe a un’importante carriera. “Auguro a Lina Siciliano che la sua presenza qui le porti altrettanta fortuna!”.
Nell’incontro, moderato da Maurizio De Rienzo, si è parlato dei due ruoli. “Francesco Costabile mi parlò per la prima volta del film diversi anni fa – ricorda Ferracane – e già allora teneva che il personaggio dello zio lo facessi io. La lavorazione, però, è slittata due volte, la prima per la gravidanza di Lina e la seconda per il Covid. Ciononostante, Francesco è stato sempre presente, con me; prima di iniziare le riprese abbiamo discusso insieme varie volte su alcune scene perché lui è uno che si fa molte domande”.
Decisamente più particolare l’approdo di Lina Siciliano al film: “Sono nata in Calabria e sono cresciuta in una casa-famiglia fino all’età di 20 anni, quando ho deciso di lasciare un contesto nel quale non volevo più vivere. Sono andata a Napoli, ospite di un’amica, e lì ho trovato lavoro e poi anche un piccolo appartamento in affitto. Un giorno mi ha chiamato la mia educatrice per dirmi che c’era un regista che stava cercando una ragazza calabrese per un film, non necessariamente con esperienze di recitazione. Nonostante le mie reticenze, l’educatrice ha insistito perché io scendessi, evidentemente aveva intuito una mia piccola dote che tenevo nascosta. Una volta lì, Costabile mi ha sottoposto a tre provini finché non ha deciso che dovessi essere la protagonista del suo film”.
“Lei si è messa letteralmente addosso il film dall’inizio alla fine – ha commentato Ferracane, elogiando il lavoro della giovane collega – con una potenza tale che non potresti credere che si tratti di una esordiente!”.
Una femmina è tratto dal libro Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla n’drangheta dell’attuale direttore dell’Espresso, Lirio Abbate. Il personaggio interpretato da Lina Siciliano è quello di una giovane donna che si ribella al contesto in cui è nata, dominato dalla malavita. “Lei è come me – ha ammesso l’attrice – come me pensa a emanciparsi, aspira a vivere una vita che sia veramente vita. Ma ci sono naturalmente delle differenze, soprattutto nel rapporto del personaggio con la madre che io non ho avuto. Ho avuto però la fortuna di essere supportata sia dal regista che da tutti gli altri attori. E avevo una coach con la quale dieci minuti prima di ogni ciak facevo un training che mi permetteva di entrare nel personaggio”.
“Pur con la mia esperienza – ha ammesso Ferracane – io avevo invece talvolta delle difficoltà con il mio personaggio che è una vera bestia, che pensa e commette azioni che per me sono irriconoscibili e che si riferiscono a eventi reali. Mi faceva una certa impressione trovarmi in quei luoghi testimoni di tante tragedie, anche se il paese nel quale abbiamo girato, Verbicaro, ha saputo tenere a distanza le organizzazioni criminali”.
L’attore siciliano è stato anche protagonista di Leonora addio di Paolo Taviani, proiettato sempre qui a Bari. “Paolo non mi ha fatto nemmeno un provino, sapeva da subito che sarei stato il delegato del Comune che doveva portare le ceneri di Pirandello da Roma alla Sicilia. Non posso dimenticare il primo incontro che abbiamo avuto nell’ufficio della produzione, con quegli occhi che gli brillavano mentre mi osservava. Anche durante le riprese del film, ho sempre sentito un grande affetto da parte sua nei miei confronti”.
Sul suo futuro, Lina Siciliano non ha dubbi: “Continuerò a fare l’attrice, ho avuto già il ruolo da protagonista per un altro film e sto facendo diversi provini con vari registi. Ma lo farò mantenendo i piedi per terra, da casalinga e da mamma. Lina sarà sempre Lina anche se assumerà un’importanza più marcata all’interno del cinema”.
Il Premio Internazionale Bif&st 2022 Miglior Regista va a Clio Barnard per il film Ali & Ava; Migliore Attrice è Irene Virguez per La hija di Manuel Martin Cuenca; Miglior Attore Enzo Vogrincic per 9 di Martín Barrenechea e Nicolás Branca. Menzione speciale a Carolina Sala per Vetro
Riccardo Scamarcio, insignito del Federico Fellini Platinum Award del Bif&st, è anche produttore de L'ombra del giorno di Giuseppe Piccioni, che interpreta insieme alla compagna Benedetta Porcaroli
Il regista, a Bari con Spazio italiano. Dalle origini al progetto San Marco, prodotto e distribuito da Luce Cinecittà, anticipa che ci saranno altri due capitoli. "Tra i temi che affronterò, le pioniere dell'ingegneria aerospaziale come Amalia Ercoli Finzi"
Ospite del Festival, la regista ucraina Daria Onyshchenko ha presentato fuori concorso il suo film Zabuti (The Forgotten) e ha ritirato il Premio Federico Fellini che il Bif&st ha deciso di conferire ai cineasti del suo Paese, lanciando un accorato appello dal palco del Teatro Petruzzelli