FABRICA

Al Festival di Locarno, oltre ai tre film italiani in concorso, c’è un’altra pellicola, per metà italiana: Brainstorm (Bicho de 7 cabeças), una coproduzione italobrasiliana, di Marco Muller per Fabrica Cinema e di Sara Silveira per Dezenove Som e Imagens.
Brainstorm è il primo lungometraggio di Lais Bodanzky, una promettente regista brasiliana, che ha ottenuto in patria diversi riconoscimenti per il suo cortometraggio Red Car. Il film ha vinto sei premi al Festival di Brasilia 2000 e nove premi al Festival di Recife 2000, in particolare il Premio speciale della giuria, per il miglior attore, per il miglior regista.
Brainstorm della Bodanzky è tratto dal romanzo autobiografico di Austregésilo Carrano Bueno, Canto dos Malditos, pubblicato alla fine degli anni Settanta. Si tratta di una denuncia e insieme un atto d’accusa della struttura psichiatrica e del sistema sociale brasiliano. Neto, ventenne della media borghesia brasiliana entra in conflitto con la famiglia che non accetta alcuni suoi atteggiamenti “ribelli”, tipici di tanti altri adolescenti di San Paulo. Per meglio controllarlo, con uno stratagemma i genitori lo internano in un ospedale psichiatrico. Sarà per Neto un viaggio infernale tra la realtà e l’immaginario.
Il cast è composto in gran parte di attori brasiliani e il protagonista Neto è Rodrigo Santoro, interprete famoso di popolari serie televisive brasiliane.