EXPORT – MALÈNA


Con dieci minuti di tagli pensati apposta per il mercato americano, uscirà a fine novembre negli States Malèna, il nuovo film di Giuseppe Tornatore. Salteranno alcune scene scabrose (“la violenza no, quella per gli americani non è un problema”) magari le ripetute e un buffe masturbazioni del protagonista, un dodicenne anni ’40 (in realtà un ragazzino siciliano di sedici anni, Giuseppe Sulfaro, scoperto dal regista fra 3.000 candidati).
Storia dell’amore a distanza tra un adolescente e la bella del paese all’ombra del fascismo e della guerra, Malèna debutta venerdì prossimo, 27 ottobre, in Italia e quasi subito si trasferisce oltreoceano sperando di rientrare nella selezione per l’Oscar. È infatti prodotto dalla veterana Miramax, insieme alla Medusa. Costa 25 miliardi di cui 5 destinati alla promozione (in Italia). Un megaprogetto, dunque, per il regista di Nuovo Cinema Paradiso che punta anche sulla bellezza internazionale di Monica Bellucci (Dracula di Coppola, il recente Under Suspicion con Gene Hackman e Morgan Freeman), generosamente spogliata ma anche impegnata in scene difficili, come quella del linciaggio nella piazza del paese in cui viene quasi ammazzata a botte e rapata con un paio di forbici.
Tornatore però lo definisce un piccolo film: “La leggenda del pianista sull’oceano è stato una faticaccia, volevo una storia semplice e compiuta per riposarmi”, racconta. E aggiunge dettagli sulla lunga gestazione di questo progetto nato da un’idea di Luciano Vincenzoni (collaboratore di Sergio Leone).
Qualche parola anche a proposito delle difficoltà durante le riprese che qualcuno ha attribuito a interventi mafiosi: “La mafia non c’entra, perché la mafia agisce in modo diverso. Ci sono stati problemi che spiego anche con il fatto che abbiamo sconvolto la vita dei posti dove giravamo – Siracusa, Porto Empedocle, Noto – per settimane. C’è stata grande collaborazione da parte dei sindaci, ma qualcun altro si è scocciato. Se fosse accaduto a Milano, non sarebbe certo finito sui giornali”.
La sceneggiatura, naturalmente, è già raccolta in un volume (edito da Gremese) che porta curiosamente la prefazione del boss Miramax Harvey Weinstein. Il quale racconta un aneddoto (chissà se vero) a dimostrazione dell’universalità di queste immagini: pare che la scorsa estate Tom Cruise sia transitato in moviola, mentre Tornatore era al montaggio. Weinstein voleva spiegargli il film ma lui l’ha respinto, ipnotizzato e gli ha detto che capiva esattamente cosa stava accadendo. Chissà se è un complimento…

autore
26 Ottobre 2000

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