Un muro lungo oltre 22 metri allestito presso la Mostra del cinema di Venezia, centinaia di critiche a film, registi e attori scritte su carta e lasciate dai circa 3mila visitatori che nei giorni scorsi hanno affollato l’apposito spazio gestito da Gianni Ippoliti. Questi i dati dalla Coppa Codacons–Ridateci i soldi, l’iniziativa, avviata nel 1997, che ogni anno consente al pubblico della Mostra del Cinema di esprimere liberamente la propria opinione sulle opere in concorso e sulla Mostra stessa.
Sul fronte dei vincitori, quest’anno si è registrato un ex aequo: ad aggiudicarsi la coppa “Ridateci i soldi” – una scultura di Ferdinando Codognotto consegnata venerdì da Gianni Ippoliti alla presenza del direttore della Mostra Alberto Barbera – sono stati il cane della Polizia che, prima della proiezione del discusso film su Pasolini, ha fiutato un odore sospetto in uno zainetto, ritardando di oltre un’ora l’inizio della visione ed evitando così a molti cittadini di assistere alla proiezione della pellicola, e il milanese Pier Vittorio Mannucci.
Quest’ultimo ha scritto un vero e proprio bando per il prossimo festival del cinema, attraverso il quale con ironia e intelligenza si denuncia la ripetitività dei film in concorso e si prevede che per la partecipazione alla Mostra le pellicole dovranno avere alcuni requisiti specifici, tra cui la presenza di Alba Rohrwacher nel ruolo di depressa o nevrotica, poeti pessimisti, guerre del secolo scorso, soggetti con malattie inguaribili, bordelli, violenza su animali o loro decessi.
"Una pellicola schietta e a tratti brutale - si legge nella motivazione - che proietta lo spettatore in un dramma spesso ignorato: quello dei bambini soldato, derubati della propria infanzia e umanità"
"Non è assolutamente un mio pensiero che non ci si possa permettere in Italia due grandi Festival Internazionali come quelli di Venezia e di Roma. Anzi credo proprio che la moltiplicazione porti a un arricchimento. Ma è chiaro che una riflessione sulla valorizzazione e sulla diversa caratterizzazione degli appuntamenti cinematografici internazionali in Italia sia doverosa. È necessario fare sistema ed esprimere quali sono le necessità di settore al fine di valorizzare il cinema a livello internazionale"
“Non possiamo permetterci di far morire Venezia. E mi chiedo se possiamo davvero permetterci due grandi festival internazionali in Italia. Non ce l’ho con il Festival di Roma, a cui auguro ogni bene, ma una riflessione è d’obbligo”. Francesca Cima lancia la provocazione. L’occasione è il tradizionale dibattito organizzato dal Sncci alla Casa del Cinema. A metà strada tra la 71° Mostra, che si è conclusa da poche settimane, e il 9° Festival di Roma, che proprio lunedì prossimo annuncerà il suo programma all'Auditorium, gli addetti ai lavori lasciano trapelare un certo pessimismo. Stemperato solo dalla indubbia soddisfazione degli autori, da Francesco Munzi e Saverio Costanzo a Ivano De Matteo, che al Lido hanno trovato un ottimo trampolino
Una precisazione di Francesca Cima
I due registi tra i protagonisti della 71a Mostra che prenderanno parte al dibattito organizzato dai critici alla Casa del Cinema il 25 settembre