All’Euganea Film Festival domani sera 5 luglio Elisa Amoruso regista di Strane straniere, distribuito da Luce Cinecittà, riceverà al Castello del Catajo di Battaglia Terme il Premio Crédit Agricole Friuladria – Parco Colli Euganei, riconoscimento per un film che mette in scena con tatto e orgoglio delle piccole grandi storie di riscatto sociale.
Strane straniere, che verrà proiettato al termine della cerimonia di premiazione, è un documentario che indaga cinque storie di donne giunte nel nostro paese con il desiderio di costruire un progetto di lavoro e di vita. Ana, Ljuba, Radi, Sihem e Sonia. Cinque donne arrivano in Italia da paesi diversi. Molti sono i motivi che le spingono a lasciare le loro radici: l’amore, il lavoro, la curiosità o forse il destino. Eppure ognuna di loro riesce a dar vita a un’attività propria, reinventandosi e integrandosi con successo nella nuova realtà. Distanti per esperienza e provenienza, l’essere straniere le accomuna. Tra lavoro, famiglia e relazioni, le loro storie s’intrecciano per raccontare cosa significhi costruire un’identità in un altro paese.
“Ho scelto di raccontare le storie di queste donne, così diverse tra loro – racconta la regista – perché hanno trasformato una condizione di difficoltà in un loro punto di forza. Sono state in grado di vedere un paese con lo sguardo di uno straniero che non si limita ad accettare una situazione, ma, nel tentativo di integrarsi, ha un’idea forte per reinventare la sua vita e ricominciare da zero”.
Il regista francese è stato insignito del Premio alla Carriera Laceno d’Oro. La premiazione avverrà durante la 49esima edizione del Laceno d’Oro International Film Festival, che si terrà ad Avellino dal 1° all’8 dicembre 2024
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”