Esercenti e digitale: dal 35 mm al 2k


W.VacchinoUn tavolo di confronto tra categorie sul digitale entro metà marzo. Lo chiede Walter Vacchino, presidente Anec, rivolgendosi ad Anem, Unidim, produttori e fornitori di hardware. La proposta, subito raccolta da Francesco Gesualdi e Richard Borg, è stata lanciata a conclusione del convegno “Dal 35 mm al 2 k, quale ruolo per l’esercizio cinematografico?”, organizzato con il sostegno di Elsacom e Cinemeccanica, che si è svolto stamani a Roma, presso la Casa del Cinema. Tra gli interventi quello del DG Cinema presso il ministero dei Beni culturali, Gaetano Blandini, che ha promesso “regole certe e una normativa snella e adeguabile a standard tecnologici in rapida trasformazione”. Blandini ha anche auspicato un dialogo fattivo tra le varie amministrazioni: Beni culturali, Attività produttive e Innovazione tecnologica.

 

Tra gli ospiti stranieri, Al Barton, presidente di DCI (Digital Cinema Initiatives), ha evidenziato come siano in fase di definizione, entro il 2005, standard tecnologici condivisi e misure antipirateria. Gli schermi digitali nel mondo negli ultimi due anni sono passati da 154 a 291 (+89%). In questo scenario in evoluzione, l’Italia sconta un’evidente arretratezza. All’esperienza dell’Arcadia di Melzo, fino a poco tempo fa isolata, si sono aggiunti di recente un pugno di schermi, tra cui due del circuito Cinecittà Cinema (ilPinocchio Manzoni di Milano e l’Embassy di Roma). Ma Vacchino annuncia: “stiamo per varare un progetto pilota che coinvolgerà 50 schermi, tra monosale e multiplex, anche per valutare problematiche pratiche e occupazionali”. Allo Stato si chiedono finanziamenti ad hoc. In Gran Bretagna, come ha illustrato Peter Buckingham, dello UK Film Council, esiste un programma di sostegno alla creazione di impianti per la trasmissione digitale, che si pensa possano favorire la diffusione del cinema di qualità ed europeo abbattendo i costi di distribuzione.

Per ora, lamenta Laura Fumagalli dell’Arcadia, i costi sono 5/6 volte superiori alla proiezione in pellicola, inoltre manca un flusso costante di contenuti. “In questi giorni programmiamo Constantine e Shark Tale; continuiamo a contare soprattutto su blockbuster e cartoni animati come Star Wars o Atlantis, tra questi un solo film italiano, Pinocchio. Mentre tra le nostre iniziative c’è stato anche un concerto di David Bowie in diretta via satellite da Londra”. Eppure il digitale consentirebbe una programmazione altamente specializzata e uno sfruttamento delle library, come hanno ricordato Richard Borg e Domenico Dinoia (Media Salles e Fice).

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24 Febbraio 2005

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