Emily Blunt guida la protesta: tacchi bassi sul red carpet

Fa discutere l'imposizione del festival di Cannes, che prevede solo tacchi alti per la montée des marches


CANNES – E’ il festival delle donne purché col tacco 12. La montée des marches ha le sue regole ferree e le ballerine anche se di brillanti non sono ammesse. Insomma si parla molto di gender equity, ma le donne sono ancora relegate a codici anacronistici. Alla serata di Carol di Todd Haynes ad alcune mature signore che salivano la Montée eleganti ma con ai piedi le ballerine sarebbe stato impedito di proseguire sui gradini più fotografati del mondo, pregandole di usare la scalinata dei comuni mortali. Screen international ha dato la notizia e cavalcato la protesta. Benicio Del Toro e Josh Brolin, i mattatori di Sicario, stasera sulla Montee annunciano che metteranno i tacchi. E’ una boutade certo ma c’è chi come l’elegante Isabella Rossellini, presidente della giuria di Un Certain Regard, sul red carpet tutti i giorni e più volte al giorno, già ieri ha indossato sotto i suoi caftani di velluto, scarpe-pantofola che non sono proprio ballerine ma quasi. Del resto dice il protocollo da sempre: gli uomini sono obbligati a indossare giacca nera e papillon, le donne abiti eleganti e tacchi. Un dress code diventato rigidissimo quest’anno. L ‘attrice Emily Blunt si è indignata definendo la vicenda “un’assurdità” e poi ha deciso di capitanare la rivolta: ”tutte sul red carpet con scarpe basse”.

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19 Maggio 2015

Cannes 2015

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Le Figaro riflette sulla delusione italiana a Cannes

Il quotidiano francese dedica un articolo al disappunto degli italiani per il mancato premio al festival: "Forse è mancata una lobby organizzata"

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Italian Pavilion, dove il nostro cinema parlava (anche) straniero

"Dà l'idea di un Paese che funziona". "L'ulteriore dimostrazione che l'unione delle forze può veramente andare incontro alle esigenze di ogni categoria del cinema italiano".Sono solo alcuni dei commenti sul nuovo spazio del cinema italiano a Cannes, per la prima volta allestito nell'Hotel Majestic, con una terrazza che affacciava sulla Montée des Marches, due sale per le attività professionali e l'ormai famoso ingresso con il tunnel caleidoscopico. E' stato visitato da circa 3mila persone, di cui oltre il 50% stranieri. Sul finale, presente anche il ministro Franceschini."Tutto ciò è stato realizzato con una spesa leggermente superiore a quella che sostenevamo gli anni scorsi per avere il solo spazio sulla spiaggia nel Village International", spiega Giancarlo Di Gregorio

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L’era Pierre Lescure al Festival di Cannes

Roberto Cicutto, amministratore delegato di Istituto Luce Cinecittà, commenta il contestato palmarès di questa edizione del festival. "Sulle decisioni delle giurie è inutile soffermarci. Si può condividerle o meno ma pretendere di sapere come dovrebbero comportarsi e' da ingenui. Dobbiamo essere soddisfatti che nell’edizione appena finita il cinema italiano e in generale l’industria audiovisiva si è presentata più compatta, con nuovi strumenti per la promozione e l’attrazione di investimenti e soprattutto con un’offerta di film pieni di talento e molto diversi tra loro. Vorrei però segnalare alcuni cambiamenti significativi nel DNA del Festival più importante del mondo"

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I film italiani mai presi in considerazione per i premi

Rossy De Palma si lascia andare a qualche confidenza sul lavoro dei giurati: "Abbiamo pianto tutti con il film di Moretti, ma volevamo premiare la novità di linguaggio"


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