Selezione a parte, sono due i grossi temi di cui si parla durante la conferenza stampa di presentazione della 72ma edizione del Festival di Cannes, entrambi protagonisti della sezione ‘Domanda e risposta’ ed entrambi nettamente legati a certe decisioni e tematiche che si sono sviluppate durante l’edizione dello scorso anno.
Il primo: proiezioni stampa ed embarghi. Durante la scorsa edizione l’eliminazione dell’anticipata stampa aveva creato non pochi problemi soprattutto ai quotidianisti e ai giornalisti televisivi nell’organizzazione del lavoro. Quest’anno, conferma il delegato generale Thierry Frémaux, “resta l’idea che la prima mondiale debba essere alla presenza del cast, ma il film delle ore 19.00 sarà mostrato alle 17.00 in sala Debussy, con la proiezioni a terminare subito dopo la Montée des Marches, mentre il film delle 22.00 sarà mostrato alla stampa in concomitanza con la proiezione ufficiale. Ci saranno poi proiezioni con embarghi severissimi per i giornalisti televisivi, che sono più svantaggiati degli altri. Inoltre, non saranno più ammessi accrediti non strettamente giornalistici alle proiezioni stampa, in modo da liberare più posti per critici e giornalisti”.
Il secondo era naturalmente il rapporto con Netflix e le nuove piattaforme, soprattutto in merito alla regola principale del festival che vuole, per l’ammissione in selezione ufficiale, l’uscita del film in sala nel territorio del festival, ovvero quello francese. Frémaux si permette una battuta: “Roma lo abbiamo mostrato a Venezia”, riferendosi al film di Cuaron che, tra l’altro, sarà presente al festival per presentare un restauro di Shining di Stanley Kubrick assieme ad Alejandro González Iñárritu. Poi spiega bene che “non ci sono stati assolutamente conflitti tra noi e Netflix, abbiamo parlato tranquillamente e messo il dialogo al centro del più grande festival del mondo. Il modello di Netflix include che i film escano direttamente sulla piattaforma, noi abbiamo semplicemente insistito sulla regola del festival e in questo abbiamo avuto l’incoraggiamento di grandi cineasti come Godard e Spielberg e di tutti gli esercenti”.
Sarà comunque presente al festival la serie di Nicolas Winding Refn Too Old to Die Young, non proprio un prodotto da sala, naturalmente fuori competizione e con delle puntate intermedie. “Non chiedetemi perché non le prime due”, commenta simpaticamente Frémaux.
Interviene anche il presidente Pierre Lescure sottolineando che ormai non si tratta solo di Netflix. “L’ultimo comunicato dell’azienda – sottolinea – è una lettera ai suoi clienti e ai suoi azionisti che li tranquillizza sull’arrivo di nuovi giganti come Amazon e Disney +, che hanno mezzi ancora maggiori della stessa Netflix. Abbiamo fatto bene ad escluderli, per ora. Resteremo vigili sul punto della situazione. Il punto è che ci sono nuovi attori sul mercato e si tratta di un cambiamento essenziale che modificherà totalmente le nostre abitudini, soprattutto da qui a cinque anni non sarà più realistico pensare a una finestra fissa per tutti i film. Cambierà di caso in caso”.
Altre domande riguardano la presenza di Elton John, confermata per il 16 maggio alle 19.00 in concomitanza con la proiezione del biopic a lui dedicato Rocket Man, e parte integrante del suo tour mondiale che sarà in corso durante il festival, e soprattutto quella di Quentin Tarantino con C’era una volta ad Hollywood, più volte annunciata ma oggi non confermata. “La verità – spiega Frémaux – è che la stampa è stata un po’ precipitosa nell’annunciarla. A oggi il film non è pronto. Tarantino sta lavorando sodo e si impegna per fare il miglior film possibile, inoltre vuole che esca in 35mm e questo ritarderà il processo di post produzione. L’ho visto in gran parte ma uscirà alla fine di luglio, possiamo solo dire che speriamo di avere belle notizie e di poterlo integrare. Stesso discorso per il film di James Gray, Astra, che uscirà il 20 maggio”.
In un’intervista a ‘Nice-Matin’ il sindaco David Lisnard ha parlato del museo del cinema di cui si sta parlando in questi giorni, e che dopo il consiglio municipale, avrà il via libera per il lancio ufficiale. Con un altissimo livello di esigenze. “Sarà eccezionale oppure non si farà”, dice il sindaco. Il nome ufficiale è “Museo Internazionale del Cinema e del Festival di Cannes”
Aïda Belloulid, responsabile dell'ufficio stampa del Festival di Cannes, risponde ai presidenti di Sngci e Sncci in merito alla questione delle proiezioni stampa riservate a pochi prescelti: "Ci siamo limitati ad agevolare il lavoro dei media audivisivi per la messa in onda dei servizi estendendo a pochi altri quotidiani cartacei di caratura internazionale"
Laura Delli Colli, presidente del SNGCI, e Franco Montini, presidente del SNCCI, hanno indirizzato una lettera a Aïda Belloulid, capo ufficio stampa del Festival, nella quale chiedono una soluzione per le prossime edizioni che consenta a tutti i membri della stampa di partecipare alle stesse proiezioni, com’è finora sempre accaduto
Il listino di True Colors ha conquistato i buyers al Festival di Cannes. L'horror girato in inglese In the Trap è stata una delle hit del mercato.Prevenduti anche i nuovi film di Ferzan Ozpetek e Mario Martone