Annunciati i vincitori del Cubo Cine Award 2017, il festival che si terrà dal 6 al 10 dicembre a Ronciglione.
I Manetti Bros con Ammore e Malavita si sono aggiudicati il premio per Miglior film e Miglior Regia. A Cesare Furesi con Chi Salverà le Rose è andato il premio per la Miglior Opera Prima e agli attori protagonisti Lando Buzzanca, Carlo Delle Piane e Philippe Leroy è stato conferito il premio Alla Carriera.
Il premio come Miglior attore, invece, sarà consegnato a Elio Germano per il film In Arte Nino di Luca Manfredi, che riceverà anche il premio come Miglior Film Tv e Miglior Produzione. Il film di Max Nardari La mia famiglia a Soqquadro riceverà due riconoscimenti, Miglior Soggetto e Miglior Attore Emergente (Gabriele Caprio); Miglior Sceneggiatura, Miglior Scenografia e Miglior Fotografia andranno, invece, al film Nobili Bugie di Antonio Pisu. Il Social Award è stato conferito a Talking To the Trees di Ilaria Borrelli; il premio Miglior Web Serie andrà a The Pills e, infine, il Premio Alla Carriera come Regista sarà conferito a Sergio Martino.
Per festeggiare il trentennale della storica serie I Ragazzi della 3C di Claudio Risi, Cubo Festival ha preparato, inoltre, il premio Serie Cult, che sarà consegnato al regista e al cast presente.
Oltre ai film usciti nel 2017 e ai capolavori della storia del cinema, il festival darà spazio ai giovani registi con una sezione dedicata ai cortometraggi e a due film fuori concorso: My Father Jack di Tonino Zangardi, presente al festival il 7 dicembre, e Il Crimine non va in pensione alla presenza del regista Fabio Fulco e degli attori Gianfranco D’Angelo e Maurizio Mattioli, l’8 dicembre.
Tra i corti selezionati, troviamo Offline di Emanuela Mascherini, The Sin di Gulistan Acet, InterNos di Roberto Pantano, Il Suono del Bingo di Bernardo Nuti, Valparaiso di Carlo Sironi, Il Respiro dell’Arco di Enrico Maria Artale, Tre Mai di Sante Paolacci, Come Dire di Raffaella Russo, Un Padre di Roberto Gneo.
Tra gli appuntamenti del festival, il 10 dicembre ci sarà la proiezione del film Ettore Petrolini – L’uomo che deride alla presenza del regista Luca Verdone e di Franco Petrolini e il 9 dicembre sarà proiettato il film tv In Arte Nino presentato dal regista Luca Manfredi ed Elio Germano. Sempre il 9 dicembre sarà la volta di The Pills – La Web Serie, presentato da Luca Vecchi.
Durante la rassegna, inoltre, saranno proiettati dei documentari italiani, tra cui Need To Consolidate di Daniele Baldacci (il 6 dicembre) e Quadri espansi – La formazione nel cinema italiano di Francesco Crispino (7 dicembre).
Dopo le proiezioni ufficiali, le visioni dei film proseguiranno con dei film culto del cinema italiano: L’allenatore nel pallone di Sergio Martino (6 dicembre); Zora La Vampira dei Manetti Bros. (7 dicembre); Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti (8 dicembre) e Sempre meglio che lavorare dei The Pills (9 dicembre).
Per quanto riguarda le conferenze, il 6 dicembre è in programma l’incontro “Sergio Martino Si racconta…” a cura di Luca Rea e Ivan Zingariello di Stracult e l’8 dicembre “Daniela Poggi si Racconta” e parallelamente ci saranno i corsi di cinema gratuiti, dal 7 al 9 dicembre: “Fotografia Cinematografica” tenuto da Dario Germani, “Produzione Cinematografica” con Mauro Cagnina e, infine, “Regia Cinematografica e televisiva” con Tonino Zangardi e Bernardo Nuti. Si terrà, infine, un laboratorio di “Microcinema” per bambini dai 6 anni in su “Giochiamo a fare un film” a cura di Federico Moschetti e Irene Scialanca (9 dicembre).
Il regista francese è stato insignito del Premio alla Carriera Laceno d’Oro. La premiazione avverrà durante la 49esima edizione del Laceno d’Oro International Film Festival, che si terrà ad Avellino dal 1° all’8 dicembre 2024
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”