Eleonora Giorgi: ritratto di signora

Si intitola ei panni di un’altra’, il libro autobiografico di Eleonora Giorgi edito da Mondadori e presentato oggi all’Italian Pavilion in un incontro moderato da Laura Delli Colli e Gloria Satta


VENEZIA – “Era già successo. Avevo sedici anni e piangevo così, senza speranza, perché, oltre all’immenso dolore, alla gelosia, alla paura di aver perso mio padre per sempre, sentivo che in qualche modo andavano in pezzi anche quelle certezze che fin lì mi avevano rassicurata”. E’ uno dai passaggi più intensi di ‘Nei panni di un’altra’, il libro autobiografico di Eleonora Giorgi edito da Mondadori e presentato oggi all’Italian Pavilion in un incontro moderato da Laura Delli Colli e Gloria Satta.  

Un’infanzia felice, trascorsa nei bei quartieri di Roma, circondata dagli affetti di una famiglia numerosa, viene bruscamente interrotta quando il padre lascia la madre per un’altra donna. Improvvisamente Eleonora si trova confrontata con una realtà ben diversa dai suoi sogni infantili. Giovanissima esce di casa e si mantiene agli studi. Esordisce nel cinema per caso a 19 anni e la sua bellezza statuaria, accompagnata da tanta ingenuità giovanile, trasformano l’attrice, suo malgrado, nel sex symbol più famoso del cinema italiano di allora. Sono gli anni ’70 a Roma: Eleonora, in bilico tra i riflettori del successo e una inaspettata solitudine, tra la scoperta dell’amore e il dolore della perdita, scivola progressivamente in una vita hippy e sregolata. Poi l’incontro salvifico e l’amore con l’editore Angelo Rizzoli. Con lui condivide un intenso percorso affettivo allietato dalla nascita di un figlio – e professionale, culminato col David di Donatello nel 1982, funestato però da una martellante e aggressiva campagna stampa. Eleonora ne capirà i motivi solo il giorno dell’arresto di suo marito. È il 18 febbraio 1983, e tutto precipita. Lo scandalo P2 la trascina in una lacerante vicenda economico-giudiziaria.  

“C’è voluto più tempo che per un parto – racconta l’attrice – è il mio terzo figlio. Ho iniziato a scrivere il primo capitolo e pensavo di procedere in ordine cronologico, ma mi annoiavo. Così sono partita da quello che più mi è rimasto impresso della mia vita. I traumi, e i due pianti più disperati. Quando ho scoperto che mio padre aveva altri due figli e quando hanno arrestato Angelo. Ho sentito dire che su questa vicenda si sarebbe potuto fare un film, o una fiction, e mi sono chiesta: in quel caso, chi sarei io? Ho avuto una vita meravigliosa ma non l’ho propriamente scelta. Ho un’immagine pubblica da quando avevo diciannove anni, ho vissuto nei panni di un’altra, con la necessità di avere sempre il favore e l’affetto del pubblico. Ho sostituito Angelo, una persona di potere, con una semplice come Massimo Ciavarro, ci siamo ritirati in campagna e abbiamo avuto due figli. Era necessario che io mi raccontassi con sincerità, una sincerità che arriva fino allo scabroso quando si parla di me, perché se non sei tu per primo sincero non puoi parlare sinceramente degli altri”.  

Si prosegue nel pomeriggio tra foto d’archivio e ricordi, dagli incontri con Jack Nicholson e Warren Beatty a quelli con Moravia e Mastroianni, parlando anche dell’essere donna e del continuare a esserlo anche man mano che avanza l’età. “Non finisce con la fertilità – dice Giorgi – anzi in quel momento le donne sono all’apice della loro carriera. Purtroppo molte vengono soppiantate da ragazze più giovani, ma non dovete prenderle in giro. Anche loro hanno diritto a farsi una vita”.  

Ma oggi, chi è Eleonora Giorgi: “Una persona che oscilla tra una solarità esuberante e una riservatezza assoluta, quasi ‘ora et labora’. Quando sono a casa e scrivo concentro lì tutte le mie energie”.    

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07 Settembre 2016

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