Cinema, politica e pornografia si intrecciano al Torino Film Festival nel francese Fuori Concorso Une Dernière Fois (One Last Time) di Olympe de G. , con protagonista l’ex attrice porno Brigitte Lahaie, nei panni di Salomé, una donna bellissima, in gran forma, sessantanovenne, che si rifiuta di invecchiare in una società che non si prende adeguatamente cura degli anziani. Decide allora di pianificare la sua scomparsa, ma prima ciò che più conta per lei è progettare le sue ultime volte, tra cui l’ultima volta che farà l’amore, che vuole sia grandiosa, per dare a quel momento ancora più importanza di quanta gliene abbia dato la prima volta. Filmata e aiutata da Sandra, una regista di documentari, Salomé organizza un cast e nel suo soggiorno in cui si susseguono persone di vari generi ed età, con corpi e fantasie differenti, con cui Salomé si confronta, osando e scoprendo in questo dialogo senza remore insospettate inclinazioni.
Una pellicola dal contenuto esplicito, che riesce a mettere insieme pornografia e sentimenti, che affronta una serie di argomenti tabù e controversi, tra cui il diritto per una donna all’invecchiamento e alla sessualità, così come il diritto di morire con dignità, come sottolinea la produttrice del film Géraldine Nouguès: ”Il desiderio della regista era riconciliare due parole che spesso sono opposte: cinema e pornografia. In questo film sicuramente c’è pornografia, ma l’intenzione è stata soprattutto quella di girare un film con un messaggio politico, trasmesso dallo sguardo femminile della regista, per rompere tutte le regole imposte dalla pornografia attuale creata dagli uomini per gli uomini e molto lontana da quella che è la sessualità nella vita vera”.
Quanto c’è di improvvisazione nel film in cui a recitare ci sono vari professionisti del cinema erotico? “La regista proviene dalla scena porno e ha diretto altri corti, tutti molto sperimentali, che hanno girato in più festival. Questo è il primo lavoro totalmente dipendente da una sceneggiatura. Un mockumentary il più vicino possibile ai personaggi: ci sono tanti tratti di Brigitte in Salomè e viceversa. Questo film vuole festeggiare un altro sguardo sulla sessualità, sfidando i canoni della bellezza standard prodotti dalla pornografia mainstream, a cui Brigitte stessa appartiene”. In questo senso, dunque, il film ha anche una sua connotazione politica, per denunciare quanto non si parli a sufficienza di persone che invecchiano e di come ci si senta quando si ha comunque il desiderio di sentirsi amati, anche in età avanzata. “Questo genere di corpi non viene rappresentato a sufficienza nel cinema di oggi – continua la produttrice – i nostri occhi non sono abituati ad osservare corpi nudi anziani, soprattutto di donne. Poche attrici con una grande carriera alle spalle riescono a superare la vergogna e a sfidare il patriarcato dell’industria”.
“Rispetto all’eccitazione siamo troppo legati a un immaginario che ci è stato e che continua tutt’ora ad esserci propinato – fa eco Chiara Pellegrini di “Fish and Chips”, rassegna internazionale del cinema erotico e del sessuale che, come spiega, è nata proprio per mostrare che ci può essere un altro sguardo: “Il festival nasce da una mancanza, non esisteva una rassegna dedicata esclusivamente a cinema e sessualità. Abbiamo voluto mettere in piedi un appuntamento per mostrare la produzione contemporanea sulla pornografia e su tutti i film che hanno come focus forte la sessualità in tutte le sue declinazioni. Per aprire una discussione su questi temi, a partire dal cinema, e per mostrane le diverse colorazioni”.
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