E la comunità di recupero si trasforma in set

Quattro storie, che s’incrociano all’interno della comunità di recupero per la tossicodipendenza di Villa Maraini a Roma, compongono Vietato morire, lungometraggio d’esordio del 24enne Teo Takahashi, che uscirà in 20 copie nelle sale del circuito di Distribuzione Indipendente da venerdì 15 febbraio. La settimana successiva sarà disponibile on demand sulla piattaforma Own air.

Il film, costato solo 6mila euro, ha per protagonista Patrick (Patrick Ramalho), 20enne che entra a Villa Maraini, nel tentativo di liberarsi della droga. Qui incontra Arianna (Arianna Di Cori), più avanti di lui nello stesso percorso. Fra i due l’intesa è istantanea, ma il ribelle Patrick rifinisce nella vita da ‘tossico’. Arianna però non ce la fa ad abbandonarlo. L’interprete Arianna Di Cori spiega che “quello di cui si parla nel film è stato parte della mia vita in passato, anche se di fondo restano delle ferite, è un percorso che va sempre avanti”.

“Alla base del film c’è la necessità di raccontare uno stato di cose che non può non interessare persone della mia e di altre generazioni” afferma Takahashi.
Ambientare la storia a Villa Maraini, utilizzando anche, in parte, nella troupe e nel cast, operatori della struttura, e ragazzi che hanno vissuto la tossicodipendenza o che stanno tentando di uscirne, è stata per Takahashi una scelta immediata. “Villa Maraini è un posto straordinario, che ti colpisce appena ci metti piede – spiega – Non prevede infatti una cura unica, ma ogni intervento è personalizzato, c’è uno sviluppo che progredisce con chi chiede aiuto. Con Vietato morire spero di essere riuscito a far trapelare la celata bellezza che si trova dietro ogni esistenza – sottolinea ancora l’autore – anche in quelle più difficili e drammatiche”.