Due corti italiani a Orizzonti

Sono due i registi italiani in concorso nella sezione Orizzonti Cortometraggi: Cristina Picchi con Champ des possibles e Giovanni Aloi con E.T.E.R.N.I.T.


VENEZIA – Sono due i registi italiani in concorso nella sezione Orizzonti Cortometraggi: Cristina Picchi con Champ des possibles e Giovanni Aloi con E.T.E.R.N.I.T.

Mauro Gervasini, selezionatore della Mostra, ha raccontato nel corso di un incontro che si è svolto all’Italian Pavilion: “Riceviamo circa 1.000 corti da tutto il mondo, ne abbiamo selezionati 14, di una durata massima di 20′, più uno più lungo, fuori concorso, il fantascientifico Zero, che dura 28′ che abbiamo voluto anche perché prodotto da Ridley Scott”. I corti italiani, come ricorda Jacopo Chessa, direttore del Centro Nazionale del Cortometraggio, sono entrambi di produzione straniera, uno francese e l’altro canadese. “Ma è normale, l’anno scorso c’era invece un film iraniano di produzione italiana”.  

Cristina Picchi (Lucca, 1981) è una delle sei cortiste donne selezionate quest’anno a Orizzonti, forte è infatti la presenza femminile anche se non in modo programmatico, ma forse le donne sono maggiormente presenti in una forma produttiva più indipendente ed economica. Cristina vive a Londra, ha già vinto il Pardino d’argento a Locarno per un suo corto, e nel 2013 è stata nominata agli European Film Awards. Con Champ des possibles, realizzato grazie a una residenza artistica europea a Montreal, ha fatto il ritratto della metropoli canadese dal punto di vista dei suoi ingranaggi emotivi e del paesaggio urbano. “Mi interessa il rapporto dell’essere umano con lo spazio circostante, anche in senso metaforico”, racconta.

Giovanni Aloi (1984) ha studiato a Bologna e Parigi, ha già realizzato un lungometraggio, Pan Play Decadence ed è stato nella cinquina del David di Donatello per il corto. Con E.T.E.R.N.I.T. – prodotto con fondi francesi e coreani – è partito da un’idea di documentario, l’inchiesta in una fabbrica che lavora allo smaltimento dell’amianto, scegliendo poi una singola storia, quella di Alì, immigrato tunisino che sta per ricongiungersi alla sua famiglia e deve lasciare la donna italiana con cui vive. Nel cast l’operaio tunisino Alì Salhi e Serena Grandi. Adesso sta lavorando a un lungometraggio finanziato dalla BLS e prodotto con soldi italiani e francesi che sarà ambientato in montagna. 

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