Donne e madri nel mito del RIFF

Quattro amici alla soglia dei quaranta provano a capire il mondo femminile. Alle spalle, storie che hanno lasciato strascichi e cicatrici, nel presente un’amicizia che è diventata una valida alternativa al rapporto di coppia. Eppure il loro destino, come quello di tutti gli uomini eterosessuali della loro età, è di provare a relazionarsi con l’universo femminile. Impresa sempre più ardua, che porterà i protagonisti a sperimentare, con possibili fidanzate, amiche o amanti fugaci, situazioni assurde, comiche o semplicemente surreali. Così, attraverso le loro storie, si svelano le inconfessabili nervosi e follie della donna contemporanea e l’impossibilità per gli uomini di comprenderne le ragioni.

E’ il concept di Cara ti amo, di Gian Paolo Vallati, il primo dei due film italiani oggi in concorso al RIFF – Roma Independent Film Festival, di cui CinecittàNews è Media Partner, nella sezione National Feature Film Competition.

Il secondo è L’ultimo re, di Aurelio Grimaldi, racconto serrato degli ultimi decisivi momenti della tragedia di una madre a cui la ragion di stato strappa il figlio. Lo scenario è quello apocalittico di un paese in guerra. In scena le azioni, i sentimenti, le crudeltà, le assurdità congenite nell’uomo, che pure di fronte a esse inorridisce. I personaggi sono quelli del mito greco: Andromaca rappresenta la madre, Ulisse le astuzie e le falsità della ragion di stato, Pirro il crudele fanatismo degli integralisti del terrore, Agamennone la saggezza e la lungimiranza, Artemide il destino. Nel cast, tra gli altri, Moni Ovadia e Isabel Russinova.

Il Roma Independent Film Festival si svolge al Nuovo Cinema Aquila fino al 24 marzo.