Documentary in Europe 2004


Libera terraParte da Bardonecchia, in Piemonte, dove dal 7 al 10 luglio si svolge l’ottava edizione di Documentary in Europe, una proposta civile, fortemente sostenuta da don Luigi Ciotti e Rita Borsellino. Impiegare i beni e i patrimoni confiscati alla mafia per sostenere l’audiovisivo d’impegno e per fondare un archivio e una mediateca dedicati ai giudici Falcone e Borsellino, dove raccogliere immagini e documenti filmati sulla lotta alla mafia e testimonianze sulle tante vittime. Grazie alla Legge 109/1996 è possibile, ma occorre rafforzarla ed estenderla, dicono gli organizzatori del workshop internazionale. A questo scopo è convocata per l’8 luglio alle 17,30 una riflessione a cui prenderanno parte, oltre a don Ciotti e Rita Borsellino dell’Associazione Libera, vari esponenti delle associazioni dei documentaristi.

Nell’anno della Palma d’oro a Fahrenheit 9/11 acquista particolare rilievo la manifestazione piemontese organizzata dall’associazione Documentary in Europe assieme a European Documentary Network  e con il sostegno del Programma Media dell’Unione Europea. Occasione d’incontro tra cineasti e finanziatori (spesso network televisivi) con scambi di progetti e di idee nei pitching forum e match-making, il laboratorio è anche luogo di discussione su forme e contenuti, dai nuovi linguaggi del documentario di creazione al servizio pubblico televisivo in Europa, dalle alternative distributive alla tv al Dogma applicato alla non fiction; in particolare, quest’anno, uno speciale è dedicato alle Olimpiadi e ai vari modi di registrarle su pellicola o video.
Giustizia nel tempo di guerra-JusticeTra gli ospiti responsabili e commissioning editor di varie tv, tra cui Avro ed RVU (Olanda), Cult Network (Italia), Discovery Europe, Lichpunt e VRT (Belgio), NDR/Arte e ZDF/Arte (Germania), TV Ontario (Canada), YLE (Finlandia).
Numerose le proiezioni: tra i film 66 Seasons di Peter Kerekes (Slovacchia), vincitore di numerosi premi e inedito in Italia; The Last Victory di John Appel, segnalato ad Amsterdam e all’Infinity di Alba; Giustizia nel tempo di guerra-Justice di Fabrizio Lazzaretti, sulla vicenda di un ragazzo padovano ucciso dalla polizia colombiana; Checkpoint dell’israeliano Yoav Shamir, sulla vita quotidiana nei Territori Occupati; Libera terra di Armando Ceste, dedicato proprio all’Associazione Libera e alle difficoltà di applicazione concreta della Legge per il riutilizzo dei patrimoni mafiosi. Due le opere realizzate grazie agli incontri produttivi di Documentary in Europe 2003: Sahara Maraton degli spagnoli Aitor Arregi e Jon Garano e Sulle tracce di Gualino di Beppe Anderi.

autore
06 Luglio 2004

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