Doc Fest: l’Islam è vicino

Il Doc Fest si è fatto addirittura in quattro. Dalla costola della rassegna del documentario d’arte di Palazzo Venezia sono spuntati via via anche un festival del film archeologico, un festival del documentario di musica e danza e ora “Sole e Luna”, riservato alle immagini del Mediterraneo e dell’ Islam. Quest’ultima manifestazione, che si svolgerà a Palermo dal 26 ottobre al 1° novembre (con riprese a Roma e Milano), ha mobilitato, per i valori di dialogo tra le culture di cui intende farsi portatrice, sostenitori come le Nazioni Unite, il ministero degli Affari Esteri, i paesi della Lega Araba. A presentarla, stamani a Roma, c’erano oltre all’ideatrice del progetto Lucia Gotti, il direttore artistico del Doc Fest Rubino Rubini, il presidente della rassegna Carlo Fuscagni, ambasciatori dei paesi coinvolti, tra cui l’Oman, Riccardo Sessa DG per i paesi del Mediterraneo del Ministero degli Esteri, il presidente della Regione Sicilia, Cuffaro. Carlo Fuscagni ha ribadito l’importanza del documentario, anticipando che a Palazzo Venezia nasceranno un archivio permanente e una videoteca consultabile dal pubblico. “L’edizione di quest’anno di Doc Fest durerà quasi un mese -ha raccontato Fuscagni, anche presidente di Cinecittà Holding – ossia dall’8 al 29 settembre, quindi fin quasi alla Festa del Cinema”. In occasione della Notte Bianca di Roma (l’8 e 9 settembre) il festival proporrà due maratone video sulla figura di Vittorio Gassman, mentre il 22 settembre aprirà il Music Doc Fest con documentari e film sul mondo della musica classica, biografie, filmati sulla sperimentazione sonora, il balletto classico e moderno e backstage teatrali. Ancora presto, invece, per i dettagli sul programma di “Sole e Luna”: “Ci sono arrivati 160 film, ne sceglieremo circa 40 – ha spiegato Rubino Rubini – ma tra le cose più interessanti c’è un film iraniano su un gruppo di signore che fa teatro, un altro sui provini di un regista pakistano che cerca una bambina orfana per un film sull’Afghanistan”. La scelta cadrà comunque su opere che tendono a dare una visione problematica e inedita dell’Islam, mettendo in secondo piano pregiudizi e conflitti per parlare di una civiltà antica e ricchissima, oltre che molto più vicina alla nostra di quanto spesso si pensi. Una giuria internazionale assegnerà numerosi premi. L’ingresso alle proiezioni è gratuito.