Una società fortemente inquadrata in precisi schemi, pochissime libertà personali, nessuna privacy. Lo scenario raccontato da George Orwell in 1984 torna, periodicamente, nella letteratura o al cinema e sempre affascina. Ecco dunque che dopo il mondo fascistoide di Hunger Games arriva quello altrettanto controllato di Divergent, in uscita domani in Italia in 560 copie distribuito da Eagle Pictures. Tratto, come Hunger Games, dal primo volume di una trilogia letteraria che ha scalato la classifica del New York Times e sta affascinando gli adolescenti, Divergent vede protagonisti Shailene Woodley (sbocciata lo scorso anno con Paradiso amaro, in cui ha recitato accanto a George Clooney), l’affascinante Theo James e Kate Williams. Il film ha moltissime analogie con Hunger Games, prima fra tutte la decisione della giovane autrice dei romanzi di scegliere una donna quale protagonista della sua storia. “A dire il vero la prima bozza raccontava di un protagonista maschile – dice Veronica Roth, 25 anni e già una carriera da scrittrice affermata – Poi ho capito che doveva essere raccontata da una donna perché nella nostra cultura ci aspettiamo un comportamento rischioso da un uomo, ma se lo fa una ragazza dai modi gentili, la storia diventa più eccitante e vogliamo sapere tutto di lei. Lei è il motivo per cui la storia funziona”.
Shailene Woodley è dunque Tris, ragazza “divergente” in un mondo diviso in fazioni. Ci sono i Candidi, i Pacifici, gli Eruditi, gli Abneganti, gli Intrepidi e gli Esclusi. Cresciuta in una famiglia di Abneganti, Tris decide a 16 anni di far parte della fazione degli Intrepidi ma in realtà si sente diversa in un mondo in cui divergere dallo status quo rappresenta un pericolo mortale. “Io somiglio a Tris – racconta Shailene Woodley, lo scorso anno candidata all’Oscar per il suo ruolo di adolescente arrabbiata in Paradiso amaro – Soprattutto quando avevo l’età del mio personaggio. Lei nel film attraversa un processo di scelta tra se stessa e la famiglia, deve fidarsi delle sue intuizioni, ascoltare le sue voci e trovare il coraggio e la forza di scegliere. Combatte tra l’essere coraggiosa e l’essere altruista, e l’unico modo per essere coraggiosi è essere altruisti. E lei alla fine lo capisce. Anche io ho avuto un percorso simile durante l’adolescenza”. Come Katniss Everdeen di Hunger Games, anche Tris dimostra un coraggio e una determinazione ammirevoli. “Ci si stupisce sempre quando al cinema vengono rappresentati personaggi femminili così coraggiosi – continua la Woodley – eppure ci sono tantissimi esempi nel mondo del coraggio e della determinazione femminili. Mia mamma ad esempio, per me è una divinità di donna. E’ il leader più altruista che conosca, ha sacrificato la sua vita per la sua integrità e ci vuole molta saggezza e molto coraggio per farlo”.
Se la protagonista è Tris, non manca anche un personaggio maschile forte e coraggioso. E’ Quattro, interpretato da Theo James, giovane attore inglese già visto nella serie tv cult britannica Downton Abbey. Quattro è uno degli istruttori dei ribelli. “Cosa mi è piaciuto di Divergent è che riesce a raccontare una storia in grado di essere trasposta in qualsiasi contesto culturale e sociale. Racconta del conformismo e del tentativo dei poteri forti di inquadrare e omologare. Il film, come il libro, ha lasciato aperte alcune domande molto profonde riguardo a scelte di individualità e identità, credo che sia questo il successo di questa storia”. Veronica Roth, i cui romanzi hanno venduto 5 milioni di copie, ha partecipato alla stesura della sceneggiatura. “Non l’ho scritta in prima persona ma ho parlato a lungo con lo sceneggiatore per spiegare quali libertà si potevano prendere senza compromettere il resto della trilogia. E ho avuto un dialogo aperto con il regista Neil Burger”. La saga di Veronica Roth sarà il prossimo Twilight? I risultati al botteghino americano sono lusighieri. Uscito il 21 marzo il film è al secondo posto in classifica dopo il Noè di Russell Crowe.
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