‘Diva futura’, il sogno infranto del porno gioioso

Arriva in sala il 6 febbraio con Piper Film 'Diva futura', con Pietro Castellitto e Barbara Ronchi, che racconta l'avventura di Riccardo Schicchi e del suo gruppo di porno star


In una versione più asciutta rispetto al montaggio originale visto alla Mostra di Venezia, arriva in sala dal 6 febbraio Diva futura di Giulia Louise Steigerwalt, che ci porta dentro l’avventura di Riccardo Schicchi e della sua “scuderia” di star dell’erotismo anni ’80 e ’90. La regista spiega così la scelta del rimontaggio: “Volevo rendere più facile il flusso emotivo, pur mantenendo la struttura con i passaggi temporali tra epoche diverse, ma qui lo spettatore è accompagnato. Il film è un po’ scombinato come lo erano anche loro, ha un inizio pop divertente e coinvolgente e poi via via storie più emotive sul finale”.

Alleggerito, dunque, ma senza perdere una certa cupezza in cui trasporta gradualmente lo spettatore, specie nell’ultima fase crepuscolare dell’impresa, Diva futura vuole raccontare il sogno infranto del porno ‘sostenibile’ e gioioso dell’agenzia che creò e pubblicizzò superstar a luci rosse come Moana Pozzi, Eva Henger e Cicciolina, personaggi che hanno fatto un’epoca entrando nelle case degli italiani attraverso una televisione che oscillava tra perbenismo e trasgressione.

E’ quasi una vocazione per il giovane e visionario Riccardo (Pietro Castellitto) che riesce a trasformare l’utopia hippy dell’amore libero in un fenomeno commerciale grazie al boom delle televisioni private e dei videoregistratori VHS. L’espressione “pornostar”, coniata al tempo, segna l’inizio di una nuova era. Le ragazze sono vere dive mediatiche, spesso chiamate nei salotti buoni della televisione da Costanzo o da Biagi, come si vede in molte scene che cuciono insieme immagini del piccolo schermo di allora con i personaggi del film. Ilona Staller, meglio nota come “Cicciolina” (Lidija Kordic) viene anche eletta in Parlamento nel Partito dell’Amore. Moana Pozzi (Denise Capezza) si candida a sindaca di Roma, ma fallisce con suo grande dolore. Nascono relazioni sentimentali – Schicchi sposerà Eva Henger (Tesa Litvan) con cui continuerà a convivere anche quando lei avrà un nuovo amore, un modello di famiglia alternativa che ci viene raccontata attraverso il libro autobiografico di Debora Attanasio (interpretata da Barbara Ronchi), l’ingenua segretaria dell’agenzia, ragazza di buona famiglia che si trova catapultata in questo variopinto mondo parallelo, dove si fa persino un funerale a un pitone.

“Il film – spiega la 42enne regista – vuole assumere la prospettiva delle donne e un messaggio positivo. Schicchi intendeva sublimare la donna, non mortificarla, aveva una visione poetica. Infatti le spettatrici escono dal film entusiaste ed emozionate. Mi concentro sulle storie personali e anche sui drammi, ma con un approccio divertito, irriverente, anti convenzionale, che mostra anche come il costume italiano si sia rivoluzionato a partire dagli anni ’70. Sono partita dal libro e ho conosciuto alcuni dei veri protagonisti. Nel libro ho trovato una storia sorprendente. Loro volevano creare scandalo, divertire e divertirsi. Mi piaceva raccontare questa visione in contrasto con quella di oggi, molto più violenta. E credo che Diva futura sia diverso da altri film contemporanei sul mondo del porno come la serie Supersex“.

Il film mostra anche come il porno gioioso di Diva futura finisca per sfociare nella violazione, nell’uso del corpo della donna e nella sopraffazione. Quando Eva Henger va a girare alcuni film hard in Ungheria torna devastata da quella esperienza, si trova ricattata e costretta a onorare un contratto che in realtà è illegale, quattro film girati diventano una trentina negli infiniti montaggi: “Se fai il barista e poi il bibliotecario va tutto bene, se fai l’attore porno ti resta incollato per tutta la vita”, dice sconsolata. “Schicchi – spiega la regista – si rese conto che le menti degli altri non si possono controllare e che un lato oscuro stava emergendo. Facciamo tutt’oggi i conti con la violenza che è associata alla sessualità, mentre i film di Diva futura, girati nel loro ufficio sulla Cassia, oggi fanno quasi sorridere. Assistiamo a una diffusione capillare della pornografia con PornHub, a 12 anni c’è il primo contatto dei ragazzini con questi contenuti”.

Racconta il 32enne Pietro Castellitto: “La mia generazione conosceva solo lo Schicchi sul viale del tramonto (morì nel 2012, ndr). Ho invece scoperto il lato avanguardista. C’era in lui il bambino che spiava le dirimpettaie col cannocchiale insieme al padre, lo considero un uomo che è riuscito a fare la vita che voleva e a restare fedele alla sua visione infantile. Ha creato un mestiere che non esisteva con grande naturalezza. Oggi il porno non si pone più domande ma ne fa una sola: hai 18 anni? Nel rispondere puoi anche mentire”.

Interviene Barbara Ronchi: “Debora, il mio personaggio, è testimone di quei dieci anni, ha tenuto sempre un diario che è diventato un libro, Non dite alla mamma che faccio la segretaria – Memorie di una ragazza normale alla corte del re dell’hard. Lei non era una di queste dive che abbiamo amato e giudicato, ma qualcuno che le ha osservate e viste nel profondo e da vicino. Era una ragazza che sognava di fare la giornalista e ha raccontato il sogno dell’amore libero e di un erotismo in cui la donna e il suo piacere erano centrali. Nessuno di noi ricorda i protagonisti maschili di quei film e questo è un potente messaggio di femminismo, Debora poi è stata anche testimone del declino, quando le attrici di Schicchi si sono rese conto di essere derise e costrette in un ruolo da cui non potevano uscire”.

Denise Capezza, che interpreta Moana Pozzi, già portata al cinema da Davide Ferrario con Guardami e nella serie Sky con Violante Placido, dice: “E’ un’icona ancora viva nella memoria di tutti noi. È morta a soli 33 anni e non ha avuto la possibilità di raccontarsi. Noi volevamo andare al di là dell’immagine pubblica, lei era un mistero. Non aveva pudori a mostrare il suo corpo, ma dispensava confessioni con il contagocce e poi ci soffiava sopra come per asciugare lo smalto sulle unghie. Lei voleva essere presa sul serio, ha provato a scrivere un libro, a fare politica, a girare un film non porno, ma non è riuscita e per lei è stato un grandissimo dolore”.

Aggiunge Lidija Kordic: “Ilona la vediamo come un personaggio di fiaba, una fatina rosa e azzurra, ma c’è un altro lato nascosto al pubblico. Scoprire le emozioni di Ilona e non di Cicciolina è stato importante e doloroso, ho pianto tanto durante il film. Oltre la fiaba c’è la vita di queste persone, le relazioni, i matrimoni falliti, i figli, le loro lotte e tra queste anche la battaglia per entrare in Parlamento”.

“La loro carriera politica – aggiunge Steigerwalt – è un unicum che aveva senso all’epoca e oggi non ne avrebbe. Condividevano idee politiche con i radicali e Pannella vide la candidatura di Cicciolina come un modo per rompere alcune regole. Lei da deputata propose leggi contro la violenza sulla donna, portò avanti battaglie animaliste e per l’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole. Loro erano amorali ma poi morali, oggi siamo moralisti ma immorali”.

Prodotto da Groenlandia con Rai Cinema, in collaborazione con Netflix, Diva futura è distribuito dalla neonata Piper Film dal 6 febbraio.

 

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31 Gennaio 2025

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