“Ancora una volta ho deciso di mettere impegno ed energie in un film importante quale sarà Alessandro Magno con la regia quasi certa di Ridley Scott”. Il produttore Dino De Laurentiis conferma la nuova avventura e lo fa nella splendida cornice di Capri, durante l’ottava edizione del premio Faraglioni (vedi il sito ufficiale) che ogni anno viene assegnato a personalità dello spettacolo e della cultura. Lo scorso anno il riconoscimento era andato a Claudia Cardinale.
Ora è la volta di De Laurentiis che parla volontieri della sua nuova scommessa produttiva. La sceneggiatura di Alessandro Magno è affidata allo scrittore Ted Tally, premio Oscar per Il silenzio degli innocenti e sarà pronta entro pochi mesi. Il budget è già stato deciso e De Laurentiis parla di un costo intorno ai 130-140 miliardi di dollari.
“Voglio fare un grande film epico – ha dichiarato – Un affresco su una figura molto affascinante quale è stato Alessandro il Grande che, a ventidue anni ha conquistato mezzo mondo e a trentatré, come Cristo, era già morto. Il film sarà girato quasi per intero a Cinecittà, salvo alcuni esterni che saranno realizzati in giro per l’Italia. Il progetto è nato dalla lettura della trilogia di Valerio Manfredi, pubblicata in cinquantadue lingue, su Alessandro il Grande.
Ma un altro progetto è in cantiere dopo che De Laurentiis ha prodotto in passato Manhunter-Frammenti di un omicidio (’86) e Hannibal(2001), entrambi tratti dai romanzi di Thomas Harris (vedi il sito ufficiale dello scrittore). “E’ in preparazione – ha proseguito il produttore – il film sul primo dei tre libri di Harris, Red Dragon. Dopo Hannibal ho capito che il personaggio del Dottor Lecter è ormai entrato nella coscienza comune della gente. Ora tutti vogliono sapere come, perché e quando Hannibal è diventato quello che è. L’interesse è rivolto ora a come nasce e si sviluppa la personalità del serial killer. Le riprese inizieranno a novembre, in quanto l’uscita nelle sale americane è prevista per l’estate-autunno 2002. Gli esterni saranno girati in Virginia e in North Carolina.
Il produttore, che ha appena ricevuto il Thalberg Award (vedi un sito sul premio) dedicandolo al nostro cinema, ha voluto anche commentare la stagione felice che attraversano i registi italiani. “Il nostro cinema è ancora lontano dall’essere in ripresa. Il riconoscimento di Cannes a Nanni Moretti, regista che tra l’altro ha ottime chances per vincere il prossimo Oscar, non è sufficiente per parlare di un nuovo rinascimento. Ogni anno su cento film, solo quattro hanno successo. Gli altri che fine fanno? La verità è che i nostri politici sia di destra che di sinistra non amano né rispettano il lavoro del produttore. Non lo hanno mai fatto.
Come si fa a non capire – si chiede De Laurentiis – che il cinema esporta cultura e denaro, eppure dalla legge Corona (approvata negli anni Settanta, n.d.r.) le cose non sono cambiate. Il neo ministro Giuliano Urbani ha già fatto sapere che eliminerà le commissioni dei professori universitari, che di cinema capiscono poco, e ha anche detto che questo è un governo che fa fare alludendo a una maggiore indipendenza produttiva, ma intanto non vi è alcun accenno concreto in materia di provvedimenti finanziari. L’ennesimo comportamento politico che si ripete?”. Allo scetticismo De Laurentiis aggiunge infine anche un invito a non dimenticare in quale contesto produttivo si opera, ricordando che l’85% del mercato cinematografico mondiale è in lingua inglese, una realtà alla quale bisogna adeguarsi.
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