“Ha una profonda tenacia, un coraggio e una curiosità che mi ricordano i grandi attori della storia del cinema. È audace ed esigente con se stesso e questo gli permette di dare vita a personaggi di rara autenticità.”
A dirlo è stato un maestro assoluto del cinema di tutti i tempi: Martin Scorsese in un’intervista a The New York Times nel 2019. La sua è una dichiarazione di amore professionale per uno degli attori più influenti di Hollywood, un uomo il cui nome evoca immediatamente grandezza e divismo: Leonardo DiCaprio.
L’eterno giovane del cinema americano l’11 novembre celebra i suoi primi 50 anni di vita. Una tappa importante per questo camaleonte di intensità e profondità, capace di rimodellare costantemente la propria immagine, tanto enigmatico quanto iconico, la cui presenza sullo schermo ha definito un’intera era cinematografica.
La sua carriera testimonia non solo il suo talento trasformativo, ma anche un’esplorazione della complessità umana che pochi attori hanno saputo attraversare con altrettanta sapienza. Sia per l’acume nelle scelte delle opere da interpretare, sia per la qualità dei suoi ruoli che evocano una danza elegante in bilico tra vulnerabilità e potere.
All’inizio della sua carriera, DiCaprio ha catturato l’attenzione mondiale con un talento precoce e un’innata dote a “bucare lo schermo” in film come Buon compleanno Mr. Grape (1993), dove il suo ritratto di Arnie Grape—un giovane con disabilità cognitive—rivela un attore di rara sensibilità e disciplina, lasciando intravedere in filigrana un approccio alla recitazione che diventerà il suo marchio distintivo: l’immersione totale nel personaggio.
Dopo una serie di film che consacrano il suo nome già prima dei vent’anni, è con Titanic (1997) di James Cameron che DiCaprio diventa un fenomeno globale. Interpretando Jack Dawson, cattura lo spirito stesso della gioventù innamorata, incarnando l’eroe tragico e romantico che il mondo sul finire del secolo stava aspettando.
Al culmine della fama, evita ruoli “facili” e sentimentali che avrebbero potuto definire la sua carriera, cercando invece collaborazioni con registi che lo spingono verso una maggiore profondità psicologica ed emotiva.
“Il talento di Leo sta nella sua imprevedibilità. Fa scelte che tengono costantemente lo spettatore sul filo, sempre a domandarsi cosa farà dopo.”
A dirlo è Quentin Tarantino, un altro titano del grande schermo, in un’intervista a The Hollywood Reporter nel 2020. Con lui, DiCaprio ha realizzato due pellicole iconiche: Django Unchained (2012) e C’era una volta a Hollywood (2019).
Questa fame artistica lo porta a formare uno dei sodalizi attore-regista più formidabili del cinema, collaborando con Martin Scorsese in una serie di film che spaziano in generi e personaggi diversi: da Gangs of New York (2002) a The Aviator (2004), The Departed (2006), Shutter Island (2010), fino a The Wolf of Wall Street (2013). DiCaprio ha esplorato ruoli complessi, incarnando uomini spinti dall’ambizione, tormentati dalla paranoia e sospesi sull’orlo dell’autodistruzione.
Uno dei tratti distintivi di DiCaprio come attore è la sua capacità di rappresentare protagonisti imperfetti in costante ricerca di equilibrio. La sua performance in The Aviator nei panni di Howard Hughes—un visionario afflitto da un disturbo ossessivo-compulsivo—ne è una chiara dimostrazione. DiCaprio ritrae quest’uomo con un ampio ventaglio di sfumature, mostrandone le ossessioni che alimentano il genio, ma al contempo lo consumano.
La dedizione di DiCaprio al mestiere si è tradotta spesso in un investimento quasi fisico nei ruoli. La sua interpretazione in Revenant – Redivivo (2015) di Alejandro González Iñárritu è forse l’esempio più eclatante. Nei panni di Hugh Glass, DiCaprio affronta condizioni estreme per trasmettere un senso viscerale di sopravvivenza, incarnando una perseveranza che mette alla prova tanto i suoi limiti quanto quelli del personaggio.
Come ha detto la sua collega e amica Kate Winslet (compagna di naufragio nel kolossal Titanic): “Pochi attori riescono a fondere abilità tecnica e sentimento puro come Leonardo. Ha un’anima antica in un corpo moderno, le sue interpretazioni portano il peso della tradizione e, al contempo, sono potentemente contemporanee.”
La filmografia di DiCaprio non si limita alla rappresentazione del potere o della fragilità. In ogni ruolo porta una vulnerabilità rara, una complessità che trasforma i suoi personaggi in specchi che riflettono sia la luce che l’oscurità della condizione umana. In Inception (2010) di Christopher Nolan, offre una delle sue performance più enigmatiche, incarnando un uomo smarrito nell’architettura dei propri sogni, sfumando il confine tra realtà e illusione.
Oltre ai suoi successi cinematografici, DiCaprio è emerso come un convinto sostenitore di cause ambientali e umanitarie, portando avanti la questione del cambiamento climatico con la stessa passione che riserva ai suoi ruoli. Questo impegno riflette una visione di sé che va oltre il semplice ruolo di artista, utilizzando la propria influenza per sensibilizzare l’opinione pubblica.
In The 11th Hour (2007), un documentario da lui prodotto e narrato, denuncia l’impatto dell’uomo sull’ambiente e propone soluzioni per fermare il degrado ecologico. Con Before the Flood (2016) DiCaprio viaggia intorno al mondo per documentare gli effetti devastanti del cambiamento climatico, mentre in Ice on Fire (2019) si concentra su tecnologie innovative che potrebbero invertire i danni ambientali.
Ora che DiCaprio ha raggiunto i cinquant’anni, ha poco da dimostrare, eppure le notizie sui suoi prossimi film già furoreggiano.
In The Wager: A Tale of Shipwreck, Mutiny, and Murder, adattamento del libro di David Grann diretto da Martin Scorsese per Apple, interpreterà il protagonista in una storia ambientata nel XVIII secolo, sulla lotta per la sopravvivenza dell’equipaggio della nave britannica Wager naufragata su un’isola desolata.
Jim Jones lo vedrà nel ruolo del leader di culto degli anni ’70, Jim Jones, in un progetto prodotto da MGM (ora Amazon MGM Studios). Inoltre, Scorsese sta pianificando un biopic su Frank Sinatra, con DiCaprio nel ruolo del leggendario cantante, mentre Jennifer Lawrence potrebbe interpretare Ava Gardner (anche se il progetto è ancora in bilico per l’approvazione della famiglia Sinatra).
Infine, Paul Thomas Anderson ha coinvolto DiCaprio in un nuovo progetto, senza titolo, previsto per il 2025, che vedrà nel cast anche Sean Penn e Regina Hall.
Negli annali del cinema, l’eredità di Leonardo DiCaprio è già assicurata: una figura senza tempo la cui arte e dedizione hanno ridefinito i confini dell’interpretazione. La sua carriera onora la grandezza del cinema stesso: audace, intransigente e, soprattutto, profondamente umana, con le sue luci e le sue ombre
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