Decreti attuativi: le critiche di Anac e 100autori

Primi commenti e reazioni di Anac e 100autori alla conferenza stampa della DG Cinema-MiBACT nella quale sono stati illustrati dal DG Nicola Borrelli i decreti attuativi della nuova Legge Cinema


VENEZIA. Primi commenti e reazioni di Anac e 100autori alla conferenza stampa della Direzione Generale Cinema del MiBACT a Venezia nella quale sono stati illustrati dal DG Nicola Borrelli i decreti attuativi della nuova Legge cinema e dell’ Audiovisivo.
Per l’Associazione Nazionale Autori Cinematografici “l’intero impianto appare decisamente orientato sulle posizioni della parte del settore più industrialmente strutturata. A prima vista si nota che ‎il tax credit, previsto per un totale di 221milioni, ha superato il 50% del fondo di sostegno il che rappresenta una quota eccessiva di automatismi e potrebbe configurare un possibile conflitto con le norme europee in materia di aiuti di stato.
Per quanto riguarda la ripartizione dei sostegni selettivi è apparso altresì evidente che alla scrittura, lo sviluppo, la produzione, la distribuzione e l’esercizio andranno risorse pari solo a 32 milioni. Infatti pur essendo stati reperiti ulteriori 40 milioni dal MiBACT per ridurre le conseguenze dell’inserimento nel 18% della quota selettiva degli enti pubblici, non si è avuto un incremento effettivo degli stessi  32 milioni.
Infine – conclude la nota dell’Anac – sempre ad una primissima lettura, appare anche  troppo elevato il massimale di costo di 4 milioni deciso per le opere prime e seconde e per quelle realizzate dai giovani registi, quelle che saranno finanziate specificamente dai sostegni selettivi. In ogni caso l’Anac chiederà subito un incontro con la DG Cinema per quanto riguarda la stesura dei bandi che stabiliranno le regole di attribuzione dei sostegni selettivi, la cui scrittura,  come dichiarato dalla DG nel corso della conferenza stampa, sarà effettuata entro la fine di settembre”.

Per l’Associazione dell’Autorialità Cinetelevisiva – 100autori a una prima lettura dei decreti attuativi firmati di recente, “emerge una logica di sostegno prevalentemente industriale, in cui la principale figura di riferimento è il produttore; il sistema produttivo, considerando anche il credito d’imposta interno ed esterno, riceve una serie di impulsi importanti, e può contare su diversi strumenti utili alla copertura finanziaria di un progetto. Il meccanismo della creazione e alimentazione della posizione contabile per ogni impresa appare molto efficace e snellisce le procedure produttive.
100autori accoglie la scelta di stabilire, per il calcolo dei contributi automatici, che il peso dei parametri economici si attesti al 60%, ma invita il Ministro a verificarne nel tempo la sua effettiva efficacia e portata. La valorizzazione dell’aspetto artistico-culturale delle opere audiovisive, contemplata nel calcolo dei contributi automatici, incentiva il reinvestimento nella produzione di film con maggiore valore culturale ed artistico.
Tuttavia dispiace – continua la nota dei 100autori – non sia stato accolto il suggerimento dei 100autori di riconoscere che quel valore artistico sia di ‘proprietà’ degli autori, o lo sia almeno in parte. L’associazione ritiene, infatti, po’ singolare che i punti maturati con i premi ad un film, ad uno sceneggiatore o regista diventino (tramite contributi automatici) patrimonio economico esclusivo del produttore”.

Un aspetto che continua a preoccupare fortemente 100autori è “la sparizione dei ‘contributi sugli incassi per gli autori’. Infatti, mentre questa legge riserva e conserva a favore dei produttori una premialità sui risultati economici dell’opera, destinandone i frutti alla realizzazione di opere successive, per gli autori viene meno l’unico contributo che, nel rispetto della Legge sul Diritto d’autore (art. 46) riconosceva un giusto compenso a chi, con le sue idee e il suo lavoro creativo, avesse contribuito al successo di pubblico dell’opera.
Gli autori, attraverso l’attuale dispositivo normativo, non sarebbero più compartecipi del buon esito di un film al botteghino, subendo così non solo un danno economico rispetto a quanto disposto in passato e alla disciplina vigente sul diritto d’autore, ma anche un evidente, disincentivante scollegamento fra il loro impegno creativo coronato dal successo presso il pubblico e il giusto riconoscimento al talento.
100autori nelle prossime settimane lavorerà insieme all’Associazione dei produttori a un nuovo accordo tra le categorie che ne preveda il ripristino e chiede al MiBACT di vigilare sull’esito della trattativa, ponendo come condizione per l’accesso ai fondi da parte dei produttori il rispetto degli obblighi di Legge (dell’art 46).

Sui contributi selettivi, invece, poiché i decreti rimandano a bandi specifici, appare al momento difficile interpretare i criteri di valutazione nel dettaglio. Un’ulteriore criticità che continua a preoccupare gli autori riguarda la composizione della Commissione di selezione, costituita secondo la legge da soli cinque membri, chiamati eroicamente a gestire un lavoro enorme senza percepire compenso alcuno.
Chiediamo al Ministro – conclude il comunicato stampa dei 100 autori – di verificare la comprovata competenza dei commissari che dovrà selezionare e ci auguriamo si possa trovare una soluzione prevedendo, ad esempio, che i cinque Commissari possano avvalersi della collaborazione di un gruppo più ampio di esperti del settore – come avviene in altri paesi – e che attraverso un apposito regolamento, vengano stabilite le modalità di funzionamento della commissione, secondo norme chiare, trasparenti e condivise”.  

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