DE SICA & GASSMAN

Padri e figli a Locarno. Adriano Giannini, il figlio del mitico Mimì metallurgico, ha trent’anni. E promette di amare il grottesco già alla sua prima prova d’attore, dopo lungo apprendistato come operatore. Jacopo Gassman, appena ventenne, studia regia a New York, non ci pensa minimamente a emulare Vittorio sullo stesso terreno, ma gli ha dedicato un video-omaggio “pensato quando papà era ancora vivo, trasformato purtroppo nella prospettiva della memoria”.
Timidissimo Jacopo, con La voce a te dovuta cuce materiali di repertorio, interviste, prove d’attore, brandelli di biografia, una poesia declamata in apertura, un’altra in finale. Il filo è l’affabulazione – ammette. Ma anche l’autoironia che sconfigge la morte: al funerale di Vittorio si sovrappone il funerale di Brancaleone, la sfida alla morte e lo sberleffo. Titoli di coda sterminati, home movies e spezzoni del suo cinema anche recente, Tolgo il disturbo, la famiglia. La regia è dichiaratamente “col cuore piuttosto che col ragionamento”. Però Jacopo, che non sa quale destinazione avrà il suo filmato, cerca di rendere giustizia a “l’ultimo umanista tra gli artisti del teatro italiano”. In soggettiva, con un lessico dichiaratamente familiare. Il suo video ha già avuto un’anteprima al Quirino, a Roma, in una serata in memoriam. Potrebbe riprenderlo la Rai, che tra l’altro ha in archivio otto puntate sul Mattatore da mandare in onda.
Un altro ritratto italiano passa al festival. E’ Così è la vita, realizzato da Sandro Lai su materiali degli archivi Rai con la consulenza di Tullio Kezich. Qui il protagonista assoluto è Vittorio De Sica, quest’anno festeggiato per il centenario (1901-1974) in grande stile. La scelta è un po’ didascalica. Le interviste televisive si susseguono una dopo l’altra in ordine cronologico per ricostruire la carriera (senza incrinature?) di un grande attore-regista-fantasista: il padre del neorealismo, l’uomo che vinse tre Oscar con Sciuscià, Ladri di biciclette e Ieri, oggi e domani, duetta con Sophia Loren, Zavattini o Amato, sperpera soldi al casinò, finisce per professarsi un borghese come tanti. Anche qui padre & figli (Manuel e Christian) e un’altra eredità difficile da raccogliere…