Lunedì 30 ottobre ha avuto inizio a New York il processo che vede Robert De Niro e la sua società di servizi, Canal Company, accusati di discriminazione di genere e ritorsione. A trascinarlo in tribunale è stata Graham Chase Robinson, ex-vicepresidente della produzione e della finanza della società di servizi di proprietà dell’attore, che sostiene di essere stata sottopagata in base al suo genere e di aver subito ripetuti “commenti volgari e inappropriati” da parte di Mr. De Niro.
“Robert De Niro è una persona che si è aggrappata a vecchi costumi”, dichiara la denuncia. “Non accetta l’idea che gli uomini debbano trattare le donne come pari. Non gli importa che la discriminazione di genere sul posto di lavoro violi la legge. La signora Robinson è una vittima di questo atteggiamento”. Graham infatti ha riferito di aver ricevuto compiti non attinenti al suo ruolo di dirigente, come fare il bucato o rammendare i vestiti dell’attore.
La causa è stata depositata nel luglio 2021 e segue una denuncia di senso opposto. Nel 2019 infatti era stata la società di De Niro a intentare una causa da 6 milioni di dollari contro Graham, accusata di aver abusato dei fondi dell’azienda e di aver trascorso ore di lavoro guardando programmi televisivi. Ora, il team di Robinson sostiene che quest’accusa fosse una ritorsione nata in seguito alle sue dimissioni, quando a De Niro arrivò notizia che l’avvocato dell’ex dirigente stesse considerando una causa per discriminazioni di genere contro di lui.
De Niro è stato il primo a testimoniare, chiamato al banco dall’avvocato dell’accusa. L’attore ha sostenuto di non aver mai richiesto alla signora Robinson di adempiere a compiti lontani dalle previste mansioni, tranne quando fu costretto a chiamarla in piena notte in seguito a un incidente alla schiena. Un caso isolato, sostiene De Niro. Secondo l’attore inoltre il ruolo di Vicepresidente delle finanze e della produzione era stato chiesto con insistenza da Robinson, in precedenza assistente. Una modifica che non prevedeva però lavori diversi da prima: “il lavoro è quello che è, i titoli non erano importanti”. Il processo dovrebbe terminare il 10 novembre. Attesa per oggi, martedì 31 ottobre, la seconda parte della testimonianza di De Niro e il controinterrogatorio del suo avvocato.
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