De Lillo, corpo a corpo con Alda Merini

Uscirà in sala con Mariposa Cinematografica il 17 e 18 novembre (e proseguirà la programmazione anche nelle scuole) il video ritratto della poetessa milanese realizzato dalla cineasta napoletana


TORINO – La pazza della porta accanto è l’affettuosa definizione che di sé dà un’Alda Merini affamata di normalità nella conversazione con Antonietta De Lillo presentata al Festival di Torino (nella sezione “E intanto in Italia”). Si tratta di un video ritratto con cui la regista napoletana ritorna sui suoi passi. Data infatti al 1995 l’incontro con la poetessa milanese, scomparsa nel 2009. Fu un incontro concesso dopo molti rinvii, non per indisponibilità ma per il radicale modo di vivere caotico di Alda. “Chiamavo da Napoli ma era impossibile imbrigliarla in un appuntamento. Diceva che i poeti sono inconoscibili… Alla fine ci presentammo a casa sua senza preavviso e restammo due giorni. E quando abbiamo finito non voleva lasciarci andare”. Da quella conversazione era nato all’epoca il ritratto, presentato a Locarno, Ogni sedia ha il suo rumore, collegato al momento in cui Licia Maglietta portava a teatro Delirio amoroso. “Ma quelle dieci ore di girato in cui la poetessa parlava con estrema semplicità e limpidezza della sua esistenza umana e del suo lavoro di artista, continuavano in qualche modo a sollecitarmi. Finché non ne ho parlato con Paola Malanga di Rai Cinema, che ha dato il via a questa nuova produzione”.
E dunque è iniziato il rimontaggio del materiale, “stavolta mi sono sentita spettatrice del mio stesso lavoro com’ero spettatrice allora della vita di Alda Merini in una fase in cui sembrava che tutti i momenti fossero in equilibrio”. Momenti dolorosi e gioiosi: l’infanzia, l’essere donna, gli uomini amati, la maternità, la perdita dei figli, la violenza, il manicomio, la scrittura. “E’ ironica, per esempio quando dice che due corpi che fanno l’amore fanno schifo, è sorprendente quando mi consiglia di sperimentare l’orgasmo della poesia, ed è controcorrente con le sue opinioni sul femminismo che possono suonare quasi reazionarie”. Antonietta incornicia il suo volto, concentrandosi spesso sugli occhi di un verde chiarissimo e sulle mani dalle lunghe unghie irregolari con lo smalto sfaldato, mentre il disordine della casa testimonia la sua tristezza perché non ha senso mettere a posto quando non ci sono più commensali per la tua tavola. All’intervista fanno da contrappunto le immagini di Milano e dei Navigli riprese dal fotografo Luca Musella e la canzone finale di Ascanio Celestini, che è come un attimo di leggerezza.
Intanto l’autrice di Il resto di niente prosegue la sua attività di produttrice e catalizzatrice di film collettivi, con Oggi insieme domani anche, secondo progetto partecipato della marechiarofilm attualmente in post-produzione (di cui a Torino si vede l’assaggio Frammenti d’amore), mentre Luca Musella sarà protagonista e guida del documentario Let’s go, un viaggio in Italia e in particolare a Milano. Infine nel 2014 girerà un nuovo film di finzione, Morta di soap, di cui ha appena finito di scrivere la sceneggiatura.

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