DAVID 2001


L’edizione 2001 dei David di Donatello sembra mettere tutti d’accordo. L’Ente della manifestazione, l’Agis, l’Anica, Rai Cinema e Raidue, rappresentati rispettivamente da Gian Luigi Rondi, Giorgio Van Straten, Fulvio Lucisano, Giuliano Montaldo e dal direttore della seconda rete, Carlo Freccero, si trovano unanimamente soddisfatti e seriamente convinti dalle terne candidate quest’anno.
Una sfida a tre che al momento vede condurre La stanza del figlio di Nanni Moretti in corsa per 12 statuette, seguito da I cento passi di Marco Tullio Giordana e L’ultimo bacio di Gabriele Muccino ex aequo con 10 candidature.
Il prossimo 10 aprile, alle 20 e 50, sul palcoscenico dell’Auditorium del Foro italico di Roma e in diretta su Raidue, la serata ufficiale dei premi, presentata da Piero Chiambretti.
Durante la conferenza stampa, il presidente Gian Luigi Rondi ha particolarmente apprezzato il responso dei giurati, che “a coronamento di una stagione felice”, sottolinea, “ha rilevato l’impegno dei 40enni e dei 50enni, come Moretti e Giordana, il lavoro dei 30enni (leggi Muccino), senza trascurare un 70enne fra i più qualificati del nostro cinema come Ettore Scola”.

Premi speciali
Diciotto le statuette in palio. Più tre premi speciali che quest’anno andranno a Enzo Verzini, già apprezzato tecnico della fotografia, per la cura dedicata al restauro delle pellicole comprese dal Progetto Cinema Forever (impresa Mediaset, che fa capolino, così, nella serata appaltata dalla concorrenza); a Tony Curtis e Martin Scorsese, che per l’occasione abbandonerà i lavori in corso a Cinecittà per il suo Gangs of New York.
Annunciato anche il David Scuola assegnato, da una giuria composta da 3.484 studenti medi, a I cento passi di Marco Tullio Giordana. E il David Raicinema che l’anno scorso aveva anticipato Los Angeles premiando il produttore Dino De Laurentiis. Quest’anno, che vede la struttura in quota produzione e antenna di alcuni dei nominati, eguale riconoscimento va alla sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico.

David: specchio del nostro cinema
Per Rossana Rummo, capo del dipartimento Spettacolo, la cerimonia dei David 2001 è la classica ciliegina sulla torta. Tra gli ingredienti del dolce, la crescita dell’85% nella preferenza del pubblico delle sale verso gli italiani. Senza contare l’aumento degli schermi, passati da 900 a 3.800, e il lievitare della produttività che, superando i cento film l’anno, ci candida al 2° posto europeo.
La strategia futura merita comunque, secondo Rummo, una particolare attenzione alla qualità, superando alcuni gap ancora esistenti, per esempio all’interno del circuito distributivo o per le nuove opportunità offerte dalla tecnologia digitale.
Giorgio Van Straten, per l’Agis, oltre a ricordare il più che positivo ricontro dei dati Cinetel delle ultime settimane, ha osservato il valore del David come volano promozionale. Ricordando il volo di Pani e tulipani diretto da Silvio Soldini che, forte dei suoi nove premi, proprio dopo aprile è decollato, sommando un altro paio di miliardi al suo già discreto successo del botteghino.
Fulvio Lucisano, presidente Anica, rientrato l’allarme crisi, indica l’assenza di altri titoli, come Le fate ignoranti di Ozpetek, solo per motivi strettamente legati all’uscita. Propabilmente, aggiungiamo noi, potrà rifarsi con in Nastri d’Argento.
A decretare un vero e proprio inno al cinema italiano, infine, ci pensa, niente meno che Carlo Freccero. Il direttore di Raidue strappa la diretta della premiazione alla rete ammiraglia e, ricordando i suoi esordi cinematografici (“con Berlusconi”), sancisce, con l’impeto che lo contraddistingue, la definitiva supremazia della settima arte nei confronti della sorellastra tv. “Le terne dei candidati”, afferma Freccero, “evidenziano la vittoria del cinema contro i format industriali propinati dal piccolo schermo. Una risposta specifica alla domanda del pubblico che la tv non sa più soddisfare”. Il binomio tra lo smoking bianco di Gian Luigi Rondi e la vitalità di Piero Chiambretti, a suo avviso, sono il giusto legame tra tradizione e futuro. “E quindi”, conclude, “per una tv cavallo di troia del cinema, a Piero il ruolo di Caronte per accompagnare il “nostro” Dante, presidente dell’Ente David di Donatello”.

La premiazione in diretta
L’asino del cinema premia il cinema italiano. Nessuna offesa. Piero Chiambretti, candidato agli anti David, i “Fiaschi d’oro”, come regista esordiente di Ogni lasciato è perso ammette da solo il paradosso.
Sarà lui il jolly della diretta Raidue il 10 aprile. Che si pregierà di ospiti internazionali come John Turturro e Rupert Everett, e italiani come Paolo e Vittorio Taviani, Mario Monicelli, Virna Lisi e Gina Lollobrigida.
Nel corso della serata, oltre a Julio Iglesias, si esibirà Elisa, che canterà Insieme a te non ci sto più tratta dalla colonna sonora de La stanza figlio, canzone scritta da Paolo Conte e interpretata negli anni ’60 da Caterina Caselli, oggi produttrice musicale della vincitrice di Sanremo 2001. Last but not least, la performance di Carmen Consoli, autrice e interprete della canzone L’ultimo bacio per l’omonimo film di Gabriele Muccino.

autore
06 Aprile 2001

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