Dal centrosinistra una legge di sistema


Il Sole 24 Ore torna puntuale a Venezia con il consueto convegno che diventa quest’anno trampolino di lancio per una legge di sistema considerata urgente dagli operatori del settore, che infatti affollano la sala delle conferenze stampa del Casinò nonostante l’accavallarsi degli impegni festivalieri e la buona mezz’ora di ritardo con cui iniziano i lavori. Della riforma è toccato ad Andrea Colasio, capogruppo della Commissione Cultura, responsabile Beni Culturali per la Margherita e relatore del progetto di legge, illustrare i punti salienti. Non prima però degli interventi di Davide Croff, Riccardo Tozzi, Giancarlo Leone e Roberto Cicutto (il grande assente al tavolo, che naturalmente non passa inosservato, è Giampaolo Letta), mentre il vicepremier Francesco Rutelli si è riservato le conclusioni, sottolineando come questo sia il suo primo intervento pubblico in un contesto strutturato e importante alla presenza di una platea così attenta e qualificata. Tutti i relatori concordano su una visione di moderato ottimismo, sembrano insomma archiviati i tempi della malattia terminale del cinema italiano, ma i produttori non si nascondono le criticità da affrontare. In particolare il nodo televisivo (Sky, nonostante gli ottimi risultati, elude la 122 che tante risorse ha portato al cinema e alla fiction attraverso Rai e Mediaset) e l’urgenza di una visione d’insieme che coinvolga nelle misure d’incentivo o di prelievo l’intera filiera e nelle strategie i dicasteri economici e quello della Comunicazione. Rutelli, che ha fatto cenno all’atto di indirizzo di Cinecittà Holding “abbastanza condiviso da tutti gli operatori del settore”, ha ricordato che i Beni Culturali partecipano al gruppo di lavoro con Gentiloni, con cui ha ribadito la stretta sintonia, e con il ministro dell’Economia, per affrontare gli scenari delle nuove tecnologie anche in materia di pirateria. “Occorre indicare diritti e doveri degli autori e tutelare i diritti dell’accesso”. Al presidente della Biennale Davide Croff è stato invece conferito l’incarico dai ministri Padoa-Schioppa e da Rutelli stesso ”di presiedere un tavolo per studiare incentivi fiscali per la cultura e lo spettacolo” che tra 10 giorni dovrà consegnare una serie di valutazioni che entreranno in Finanziaria. “Il centro-sinistra – ha aggiunto il ministro, che si è detto emozionato nella serata d’inaugurazione dalle immagini degli anni d’oro del David di Donatello – si ispira molto al modello francese che fa un ragionamento di filiera: l’Italia deve imparare a organizzare la filiera”. Tra gli interventi urgenti ha indicato le modifiche al decreto legislativo 28/2004; il contratto di servizio Rai, che per la prima volta vedrà coinvolto il ministro dei Beni Culturali; l’effettivo prolungamento della stagione a 11 mesi. Mentre in prospettiva si guarda alla nascita di un’agenzia nazionale per il cinema, sul modello del CNC, e ad un ripensamento del FUS oltre la stagione dell’assistenzialismo puro. Infine ancora un paio di battute sulla sfida tra i festival: “Venezia parte con 63 anni di esperienza, Roma è una città fortemente legata al cinema, ma se questo non fosse un terreno fondamentale dell’identità e dell’industria neppure un pazzo investirebbe in una competizione così elevata. Dal 9 settembre in poi faremo in modo che le parti facciano sistema”.

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31 Agosto 2006

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