Da rock star a nonna sexy


Irina PalmBERLINO. Non è una donna comune, Marianne Faithfull. Lo capisci quando entra in sala stampa subito dopo l’applauso, convinto, forte, per il film che ha interpretato, Irina Palm del regista tedesco Sam Garbarski, in concorso a Berlino, in uscita in Italia in autunno. E lei che dice: “Che volete, ho sessant’anni, non posso perdere tempo con cose brutte. Ho fatto pochissimi film, ma quei pochi devono valere la pena”. Irina Palm vede Marianne Faithfull colei che Keith Richard definì “le uniche due tette con un cervello della storia del rock” compiere un’impresa quanto meno insolita. Suo nipote è malato, sta per morire. Serve una cura costosa, un viaggio in Australia. Non ci sono soldi. E lei, cuore di nonna, che cosa trova per racimolare i soldi necessari? Un lavoretto antico e insieme moderno. Un lavoro manuale, diciamo. Dare piacere a sconosciuti con carezze piuttosto intime.

E lei non ha remore a parlarne. “Come mi sono preparata alla parte? Con un dildo di plastica”, dice a un giornalista che glielo ha chiesto. “Però lei è un impertinente”. “Che cosa mi piaceva di questa storia? Che c’è molto humour lì dove non te lo aspetti. E che lei si riesca a innamorare in un posto dove normalmente non c’è posto per l’amore”. Lei, Marianne, una vita piena la ha avuta. Lei, discendente del barone Sacher-Masoch, figlia di una spia inglese e di una baronessa, e poi rock girl quanto altre mai. La liaison con Mick Jagger, le canzoni che lui scrisse per lei dopo la separazione. Oggi ha sessantun anni, un perfetto accento British, e coraggio da vendere. Anche per sconfiggere il cancro, appena un anno fa.

Marianne Faithfull non ha paura a dirlo. Per lei, la condizione di chi dà piacere per mestiere non è, e non potrà mai essere, una condizione felice. Né con i soldi, né con il lusso, i privilegi quali che siano. “Ne ho avute molte di amiche che sono finite in certi giri. E vi assicuro, nessuna di loro ha mai provato piacere. E’ l’uomo che crede che una donna sia felice nel fare certe cose. Ma nessuna donna lo è. E quello che mi fa schifo è che tutti gli uomini vogliono il sesso, anche in quel modo, e quasi tutti fanno finta di essere perbene. Per le donne, è sempre la solita storia. Una ragazza finisce in una grande città, ha bisogno di soldi, trova questo lavoro, poi dei soldi comincia a non poterne fare più a meno. Aggiungi la droga, e hai costruito un altro disastro umano”. “Il film conclude non presenta questo lavoro sotto una luce migliore, non ne fa glamour. Quello che mi piace, è che poi con un colpo di scena del tutto inatteso, nasce l’amore tra due persone che vengono da mondi completamente differenti. Per me, questo film che cosa è? Una tragicommedia romantica, non politicamente corretta”. E mai definizione fu più appropriata, e in qualche modo persino poetica.

13 Febbraio 2007

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti