Da Bologna a Cannes: il Miracolo si ripete

La Cineteca di Bologna restaura Miracolo a Milano, che torna a Cannes 68 anni dopo il Grand Prix: proiezione sabato 18 maggio


CANNES – Nel titolo una parola, “miracolo”, evocava, e ancora evoca, qualcosa di magnifico e inafferrabile al contempo, come lo è appunto un evento sovrannaturale o una fiaba, e quest’ultima è il film diretto da Vittorio De Sica, la fiaba dell’orfano che s’affida all’onirismo, alla ricerca di “un mondo dove buongiorno significa veramente buongiorno”.

Periferia meneghina di Lambrate, un orto di città dove crescono cavoli cappucci – già con questo simbolo vegetale la fiaba si rispetta nella sua iconografia: Totò (Francesco Golisano), così si chiama il neonato e protagonista del film, proprio sotto ad uno di questi “ortaggi materni” viene trovato da un’anziana signora, Lolotta (Emma Gramatica, attrice “verista”), che lo accudisce fino a quando, venendo a mancare, il bambino si trasferisce in orfanotrofio sino al compimento della maggiore età, momento da cui inizia la parabola narrativa del “miracolo”, che raggiunge il suo picco emozionale, visionario, di concreta apertura verso il futuro nella potentissima sequenza finale in cui un volo umano di senza tetto in groppa a delle scope si solleva dalla terra, quella della piazza del Duomo, verso il cielo. Scena questa che ha espressamente ispirato un volo cinematografico altrettanto mitico, quello in bicicletta del piccolo E.T.

Dopo 68 anni dall’approdo e dal successo internazionale a Cannes, il film torna dove aveva ricevuto il suo tributo pubblico più luminoso, il Grand Prix (adesso Palma d’Oro). Sabato 18 maggio, ore 13.30, “il miracolo” si ripeterà nella sezione Cannes Classics, dopo il restauro 4k da parte della Cineteca di Bologna con Compass Film, curato a partire dai negativi originali – immagine e suono, oltre che da un interpositivo d’epoca che ha permesso di lavorare in particolare su quella parte di negativo in avanzato stato di decomposizione. Una copia d’epoca di prima generazione, depositata da Manuel De Sica presso la Cineteca, è stata usata come riferimento per questo lavoro, che ha visto anche la supervisione del grading da parte del direttore della fotografia Luca Bigazzi. Il materiale originale era conservato presso il laboratorio Studio Cine e il restauro è avvenuto nel laboratorio de L’immagine Ritrovata del capoluogo emiliano.

Il film neorealista, o forse meglio “realisticamente fantastico” come è stato definito per sottolineare la forte impronta zavattiniana, è stato diretto nel ’51 da Vittorio De Sica e scritto con Cesare Zavattini: nasce su base di romanzo, a sua volta derivato da breve soggetto dell’autore romagnolo insieme a Totò (Antonio De Curtis); girato nel ’50 e distribuito nell’anno successivo, il film arriva al quarto Festival di Cannes, nonostante l’uscita in sala non fu accogliente, soprattutto da parte di conservatori e progressisti che videro in Miracolo a Milano un film consolatorio, e in generale il protagonismo “degli ultimi” probabilmente suscitava un sentimento di troppo disturbo percettivo.

La scelta di Miracolo a Milano “rientra nel lavoro complessivo che da tempo stiamo facendo sul cinema di Vittorio De Sica e, in particolare, su film che, nella ricorrenza di Cannes, hanno vinto il premio assoluto”: così la Cineteca stessa spiega la selezione della pellicola.

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