BERLINO – Poetico, commovente, delicato. Una storia di formazione al femminile sul ciclo della vita e sulla perdita delle persone care, Mary e lo spirito di mezzanotte, il nuovo, atteso, film d’animazione di Enzo d’Alò in concorso alla Berlinale nella sezione “Generation KPlus“. Adattamento cinematografico del romanzo di Roddy Doyle, La gita di Mezzanotte, racconto di cui il regista si è immediatamente innamorato, al punto di decidere di farne un adattamento in animazione, nonostante il tema della perdita e la rappresentazione della morte come parte del processo di vita, non sia sicuramente semplice da affrontare in un film che si rivolge anche (ma non solo) a un pubblico particolarmente giovane. “La storia è per tutti – ci tiene a sottolineare Enzo d’Alò -. L’idea della perdita appartiene a noi tutti e ognuno può identificarsi in una delle fasce d’età dei protagonisti, che si amano e si scontrano in un conflitto generazionale in cui ogni spettatore potrà riconoscersi”. Rispetto alle scelte narrative precisa: “Non l’ho approcciata in termini di fiaba perché volevo rappresentare con sincerità il cerchio della vita, il momento cruciale di passaggio e di crescita che ognuno, prima o poi, deve affrontare nel corso della propria vita”.
“Voglio dire che il film mi è piaciuto molto e che non ho avuto paura”, è il commento in sala di una giovanissima spettatrice all’anteprima berlinese, a conferma di come il regista sia perfettamente riuscito nel suo scopo.
Il film è co-sceneggiato da d’Alò insieme all’autore del romanzo: “Adattare un libro per un film è un compito sempre difficile, ci sono molti cambiamenti necessari per rendere giusto il racconto anche per il grande schermo. È sempre delicato riuscire a conservare quei sentimenti e quelle aspettative che lo scrittore mette nella storia, ma lo è stato ancor di più in questo caso, perché nel racconto originale ci sono elementi autobiografici, nei quali era giusto che l’autore continuasse a riconoscersi”. Nel lavorare insieme allo scrittore irlandese, d’Alò ne ha scoperto una comunanza di visione: “Mi piacciono i romanzi di Doyle perché il suo mondo non è mai manicheo. Nelle sue storie non ci sono buoni e cattivi, ma persone che hanno problemi. la gente che ha più problemi a volte può sembrare cattiva rispetto a quella che ne ha meno, ma bisogna sempre entrare in ognuno dei personaggi. Una visione che condivido e che ho sempre cercato di trasmettere anche in tutti i miei film precedenti: ritengo che la malvagità in senso assoluto non esista, esistono le persone con le loro storie, che possono essere complicate”.
A firmare le musiche di David Rhodes, lo storico chitarrista di Peter Gabriel, ma anche e soprattutto un geniale compositore di partiture musicali che aveva già lavorato con Enzo d’Alò in passato, in particolare alla colonna sonora de La gabbianella e il gatto (1998). Così, a evocare gli stati d’animo dei personaggi o la magia e il mistero della storia, la colonna sonora fonde la ricca e interessante musica folk irlandese con i ritmi e le melodie della musica moderna, dal pop al rock. Sovrapponendo talvolta alla musica effetti sonori naturali, come il vento o la pioggia. “La sua preparazione della colonna sonora di un film d’animazione è qualcosa di articolato, dura per tutto il periodo della realizzazione del film”, ha sprecisato David Rhodes. “Enzo d’Alo è un musicista. Questo è un grande vantaggio quando si tratta di comporre la musica per i suoi film. Il suo modo di avvicinarsi alla musica è sempre stimolato dalla curiosità”.
Mary e lo spirito di mezzanotte, le cui lavorazioni hanno richiesto quasi quattro anni e coinvolto centinaia id persone, arriverà nelle sale italiane con BIM a fine novembre 2023.
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