Cuori puri di Roberto de Paolis ha vinto al 35° Munich Film Festival il prestigioso premio “ONE – FUTURE – AWARD”, premio che dal 1986 viene dato a un film che eticamente e esteticamente dimostra che può esserci un futuro comune nel mondo. Roberto de Paolis è il terzo italiano a vincerlo dopo PA-RA-DA di Marco Pontecorvo e Lo spazio bianco di Francesca Comencini. Il film è stato segnalato come uno dei migliori film del Festival dalla ‘Süddeutsche Zeitung’.
Cuori puri, dopo essere stato presentato con successo a Cannes alla Quinzaine des Réalisateurs, è stato venduto in 6 paesi stranieri tra cui Australia e Cina. Indicato dal SNCCI, Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, come film della critica, ha appena avuto anche un riconoscimento in Slovacchia all’Art Film Fest per l’interpretazione di Barbora Bobulava. Il protagonista Simone Liberati ha ottenuto il Premio Graziella Bonacchi consegnato a Taormina in occasione dei Nastri d’Argento a cui il film era candidato.
Cuori puri racconta la storia dell’amore tra Stefano e Agnese, anime diverse chiuse in mondi diametralmente opposti, ed è interpretato da Selene Caramazza, Simone Liberati, Barbora Bobulova, Stefano Fresi, Edoardo Pesce, Antonella Attili, Federico Pacifici, Isabella Delle Monache, prodotto da Young Films con Rai Cinema, con il contributo economico del Ministero dei Beni e le Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per il Cinema ed è distribuito da CINEMA.
Il regista francese è stato insignito del Premio alla Carriera Laceno d’Oro. La premiazione avverrà durante la 49esima edizione del Laceno d’Oro International Film Festival, che si terrà ad Avellino dal 1° all’8 dicembre 2024
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”