Critiche al “Capitano Corelli”

Continuano le polemiche sul film Il mandolino del Capitano Corelli di John Madden, in uscita il prossimo 9 novembre (leggi Tamtam). “E’ un film superficiale, razzista, infedele da un punto di vista storico”. Così sul “Corriere della Sera” Amos Pampaloni, sopravvissuto della divisione Acqui sterminata nell’isola greca di Cefalonia quando, dopo l’8 settembre ’43, scelse di opporsi agli ex alleati tedeschi. “Gli attori sono bravi, il film ha il merito di riportare all’attualità un episodio importante della seconda guerra mondiale troppo spesso dimenticato – ha dichiarato Pampaloni dopo aver visto la pellicola – ma storicamente è un falso che prende spunto da un libro (“Una vita in debito” dell’inglese Louis De Bernières, ndr.) celebre per il suo razzismo nei confronti degli italiani… io ho conosciuto gli inglesi, ho letto quel libro. Loro considerano gli italiani mangia spaghetti e suonatori di mandolino, e così ci hanno dipinto nel film. All’inizio si vede l’esatto contrario di quello che in realtà successe: gli italiani non erano odiati dai greci. Tra noi e loro c’erano rapporti molto cordiali”. Infine il reduce Pampaloni nega che ci sia stata, come invece racconta il film di Madden, una battaglia in cui i greci sconfissero gli italiani e aggiunge “La consegna delle armi è superficiale, non si capisce il dramma. Non si spiega che quella fu una strage di 5mila prigionieri, che ci fu gente fucilata. Sembra la resa di una piccola brigata”.