Così lavorava Luchino Visconti


Luchino Visconti È un telegramma del presidente della Repubblica a inaugurare idealmente la mostra su “Luchino Visconti e il suo tempo” all’Auditorium Parco della Musica di Roma, alla vigilia della Festa. “‘Sono stato legato a Visconti da stima e amicizia, nella condivisione dei valori della libertà e della giustizia e nella consapevolezza della comune responsabilità intellettuale e morale di contribuire allo sviluppo democratico e culturale del Paese”, scrive Giorgio Napolitano nel suo messaggio da Londra. Curiosamente in mostra, tra i tanti rari cimeli donati dalla sorella di Luchino, Uberta, alla Fondazione Gramsci, c’è anche una lettera autografa del regista milanese indirizzata proprio a Napolitano, che all’epoca, nel 1971, era responsabile culturale del PCI: Visconti gli chiede schiettamente di puntare su Gian Luigi Rondi per dirigere la Mostra di Venezia.

Va ben oltre l’effimero l’esposizione curata da Caterina D’Amico ed Elio Testoni in collaborazione con il costumista Piero Tosi. I tanti documenti, le foto, gli inediti, le lettere e gli autografi (oltre ai costumi, tra cui un bizzarro abito rosso disegnato da Salvador Dalì per Rina Morelli) provenienti dalla Fondazione Gramsci svelano momenti importanti della cultura italiana del ‘900: il teatro, il cinema, la letteratura, la politica e persino l’allevamento di cavalli erano tra gli interessi del grande intellettuale nato a Milano il 2 novembre del 1906. Ora, nel centenario della sua nascita, prendono la parola, uno dopo l’altro, lo studioso Giuseppe Vacca, presidente del comitato per le celebrazioni, il viceministro Elena Montecchi, gli assessori Gianni Borgna e Vincenzo Vita, mentre tra i presenti si notano i figli della sorella Uberta, Nicoletta Mannino e Carlo Avanzo, i suoi più stretti collaboratori Piero Tosi, Mario Turzi, Mario Garbuglia, Beppe Menegatti , Gianni Garko, e personaggi dello spettacolo come Giuliano Montaldo o Carla Fracci che fece il ballo d’addio alla scuola della Scala proprio la sera della prima de La sonnabula nell’allestimento viscontiano (1955).

 

La mostra – da non perdere – resterà all’Auditorium (Spazio Risonanze) anche dopo la Festa di Roma e cioè fino al 2 novembre. Mentre venerdì alla Festa sarà proiettata la copia restaurata dalla Cineteca Nazionale di Ossessione e verrà consegnato a Pietro Ingrao il diploma del Centro Sperimentale che non potè conseguire, pur avendo frequentato regolarmente i corsi, perché entrò in clandestinità. Le celebrazioni del centenario, che hanno già toccato molte città, italiane e non, proseguiranno a novembre con appuntamenti a Berlino, Strasburgo e Amburgo.

autore
12 Ottobre 2006

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti