Ottava edizione, 767 cortometraggi selezionati da 52 diverse nazioni, 8 sezioni, di cui due competitive (quella internazionale e quella regionale, “Bologna e dintorni”). E nomi di ogni tipo, da ogni parte del mondo e dell’immaginario collettivo, nomi che apparentemente non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro: Adolfo Celi, Lupin III, Dusan Vukotic, Federico Fellini, Maurizio Sciarra e Diavolik.
Il Cortoimolafestival diretto da Franco Calandrini, quest’anno orfano della sezione dedicata al cinema d’animazione per i più piccoli, è stato rinfrancato da una personale – rarissima in Italia – su Dusan Vukotic, pluripremiato regista d’animazione (Oscar per Surrogato) nato in Bosnia-Erzegovina nel 1927 e scomparso a Zagabria nel 1998. Il tratto tagliente ed essenziale, la carica etica e umanistica, spesso profetica, veicolata da storie surreali e grottesche rendono imperdibili i brevi corti d’animazione di un regista che negli anni in cui Disney realizzava con profusione di mezzi Lilli e il vagabondo disegnava piccoli racconti animati con tecniche povere contro l’intolleranza di chi si crede più “civile”.
La giuria del concorso internazionale, tra cui figurano Antonio Catania e Kiko Stella, ha assegnato il Primo Premio Assoluto (8.000.000 di lire) all’ungherese Afta, del ventiseienne Kornél Mundruczò, che in 22 minuti e in 35 millimetri racconta la drammatica, ordinaria, afosa e fatale giornata di un’adolescenza senza valori. Per la categoria fiction il primo premio di lire 5.000.000 è andato a Cheek to cheek, della trentunenne australiana Beth Armstrong, la divertente ed “elevata” vicenda di una donna che scopre la vita, le risate e il tip-tap. Un premio che conferma la vena ispirata del cinema australiano non solo di lungometraggio. Al russo Et cetera, di Andrei Osipov (24’, 35mm.), sono andati invece il Premio non fiction di 5.000.000 e il Premio Gian Mario Mariani.
L’Italia è presente nel palmares con una co-produzione bosniaca: Prima esperienza di morte, della venticinquenne regista di Sarajevo Aida Begic, si diverte a mettere alla berlina i paradossi della guerra raccontando la grottesca vicenda di Dado Bragovic, un disegnatore di fumetti di Sarajevo che per i motivi più disparati è stato registrato come morto e non riesce a riavere la carta d’identità, preziosa per ottenere un alloggio dallo stato. L’unica persona che può testimoniare della sua “esistenza in vita” è un bambino che crede di essere Zagor cui ovviamente nessuno darà mai credito…
Se poi vi capita di leggere il titolo Il sinfamolle in qualche rassegna internazionale o in qualche festival di provincia, fermatevi e aspettate che vi racconti quello che ha da dirvi sui meccanismi di una coppia in crisi. Il film di Massimo Cappelli (15’) è una delle commedie più esilaranti di tutto il concorso, perché sa come toccare le corde di cui più ci vergogniamo quando abbiamo deciso di lasciare la nostra ragazza, o di recuperare il rapporto logoro con il nostro fidanzato. Con l’aiuto di una veggente e di uno strano amuleto magico…
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk