Se in un primo momento Gli ospiti di Svevo Moltrasio, in sala al Lux di Roma dal 12 al 18 ottobre, ovviamente con la speranza di proseguire in questo e altri cinema, può rimandare al classico schema alla Perfetti sconosciuti, nasconde un’anima ancora più dark e misteriosa che lo rende un prodotto unico nel suo genere, il che ha a che fare anche con l’innovativo sistema produttivo della pellicola, basata sul consenso ricevuto su Internet dallo stesso Moltrasio – visti gli oltre 50000 follower sul canale Youtube, gli 80000 su Facebook e i quasi 40000 su Instagram – che ha permesso al quarantenne ex studente di cinema e con un sogno nel cassetto, non solo di finanziare la realizzazione di un suo film, ma di registrare in una sala di Roma, che ha creduto alla sua determinazione, il tutto esaurito per ben una settimana di seguito.
Il Lux ha infatti già registrato il tutto esaurito in prevendita con ben 4 proiezioni quotidiane per 7 giorni consecutivi. L’accordo, inizialmente fissato ad un totale di massimo 4 proiezioni, è stato allargato esponenzialmente quando la richiesta del biglietto è lievitata, coinvolgendo anche molti italiani all’estero che seguono Moltrasio e che, per quanto impossibilitati ad essere presenti, hanno comunque espletato l’obolo economico generando il cosiddetto “biglietto sospeso”: in molti potranno infatti, prenotandosi per tempo, usufruire di un’entrata gratuita offerta da un “perfetto sconosciuto” – e non usiamo il termine a caso – che ha sposato la causa.
Un nuovo modo di sfidare l’assenza del pubblico in sala affidandosi alla curiosità ed amore di follower da ogni parte di Europa; un caso che ha la sua genesi qualche anno fa, come racconta lo stesso Moltrasio: “sogno da sempre di fare cinema, avendolo studiato e sperimentato per anni, ma non ero mai riuscito a farmi finanziare, nonostante avessi iniziato – proprio attraverso alcuni video e web serie da me realizzati su Internet – ad accumulare un cospicuo numero di follower. Gli argomenti delle mie autoproduzioni vertevano sulla crisi delle sale italiane – l’ultima, realizzata nell’estate 2022, riguardava proprio una trilogia sulla morte del cinema in Italia. Ho deciso dunque di avvalermi proprio di un pubblico virtuale per chiedergli aiuto nel realizzare un film e, inaspettatamente, ho visto che la richiesta di crowdfunding non era stata lanciata a vuoto: da che mi ero prefissato un minimo di 15000 euro per far partire il progetto e un tetto massimo di 35000 per riuscire a metterne le basi ho raggiunto in pochi mesi ben 102000 Euro! Cosicché a gennaio ho scritto il film e marzo eravamo sul set per girare: tre settimane di riprese, poi il montaggio fatto da me medesimo e il parto veloce di un’opera di un’ora e un quarto. Quindi è iniziato il giro delle distribuzioni ma, nonostante piacesse, nessuno se la sentiva di prenderlo: le mie speranze di vederlo circuitare nelle sale tradizionali venivano così a cadere. Non volevo metterlo online a pagamento su qualche piattaforma, soprattutto per rispetto dei miei fan e mi sono dato a quel punto un’altra chance: incaponito, ne sono andato a parlare con vari esercenti, fino a che, dopo diversi tentativi, mi sono imbattuto nel Multisala Lux proponendo il progetto e garantendo persone. Siamo partiti con 4 spettacoli ma, vedendo che si riempivano i posti subito in prevendita già da fine settembre, la direzione mi ha concesso di andare avanti. Ancora non ci riesco a credere – dal momento che il mio unico mezzo di promozione sono stati i social – ma spero che il consenso continui e soprattutto mi auguro di non deludere il mondo degli internauti che hanno creduto in me”.
A produrre, la Renaissance di Simone Bracci: “La formula indipendente – racconta il giovane imprenditore – si allontana dai massicci investimenti a cui non seguono incassi degni di nota, né successive vendite che ne giustifichino il meccanismo alla base di quelle che sono gran parte delle scelte nella nostra filiera audiovisiva. L’ideale sarebbe guardare all’Europa per trovare nuove formule di integrazione nel mercato e lavorare per creare un linguaggio diretto destinato a ridestare l’interesse di un pubblico ormai sopito, trainato in sala solo da grandi campagne di viral marketing che sfruttano a mani basse l’eco dei social. Non è un processo impossibile, ma bisognerebbe cominciare con l’ammissione pubblica di un problema comune e fare squadra anche tra competitor, per beneficiarne insieme. Salvo rari casi, l’incolmabile distanza tra mainstream e indipendente si basa tutto sull’accesso a fondi europei, nazionali e locali, che però non giustifica l’ecatombe in termini numerici che dalla sala alla tv in chiaro, passando per l’on demand, affligge il settore”.
E per ciò che riguarda le piattaforme?
“Non c’è piattaforma che tenga – dice sicuro – l’unica speranza è quella di non demordere proponendo prodotti brillanti che, al netto di una patina estetica standard, siano attraenti per tutte quelle persone che ancora amano vedere un film al cinema e poi a casa propria. Ovviamente stando molto attenti al processo di scrittura, rispettando i giusti parametri e offrendo loro uno spazio di visibilità”.
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