Coppa Volpi a Elena Cotta

VENEZIA. La Coppa Volpi per la Migliore interpretazione femminile va una veterana del teatro e a un’esordiente del red carpet, Elena Cotta, protagonista di Via Castellana Bandiera, esordio alla regia di Emma Dante che ne è anche l’interprete. Il film, dopo l’anteprima l’11 settembre al cinema Igiea Lido di Palermo, esce distribuito da Istituto Luce Cinecittà nel capoluogo siciliano il 12 settembre e in tutt’Italia il 19 settembre.

Elena Cotta, nata a Milano nel 1931, entra giovanissima all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico vincendo una borsa di studio. I suoi insegnanti sono Wanda Capodaglio, Sergio Tofano, Orazio Costa, Rossana Masi, Vittorio Gassman, Silvio d’Amico; vi resta solo un anno, per cominciare a calcare subito le scene con la Compagnia dei Giovani con Giorgio De Lullo e Rossella Falk.
È stata tra le prime attrici a fare parte dei grandi sceneggiati televisivi. Ma la sua vera vocazione è da sempre il teatro dove recita quasi sempre accanto a Carlo Alighiero, con cui condivide vita e compagnia teatrale. Nel cinema recita solo sporadicamente.

In Via Castellana Bandiera, la Cotta è Samira una donna antica e testarda che al volante della sua Punto, s’imbatte in un vicolo di Palermo con Rosa (Emma Dante) che al volante della sua Multipla arriva in senso contrario. Né Samira né Rosa intendono cedere il passo l’una all’altra. Chiuse all’interno delle loro macchine, le due donne si affrontano in un duello muto, fatto soprattutto di sguardi.
“Samira è una donna che ha avuto troppe batoste e così si è rinchiusa a guscio su se stessa come unica difesa – ha spiegato tempo fa all’Ansa l’attrice – Si lascia andare solo con un nipote sedicenne di cui si fida. Non solo. E’ una donna ferita anche perché, dopo la morte della figlia, vive con un genero piuttosto scorbutico”.
Nella macchina da lei guidata s’ammassa la famiglia Calafiore che, nel corso di questa interminabile sfida, per il troppo caldo la lascia sola, “tutti infatti l’abbandonano e lei si chiude dentro la sua macchina per mostrare ancora di più il suo isolamento”, continua l’attrice. Poche le parole che si scambiano queste due donne decise e battagliere: ”Tra le cose in cui ha trovato rifugio e protezione Samira c’è anche il silenzio. Lei dice soltanto tre o quattro frasi. Solo alla fine e in albanese. La sfida stupenda per un attore – conclude l’interprete di Via Castellana Bandiera – è che si deve esprimere solo con gli occhi, con lo sguardo”.