“Non è film a tesi, un j’accuse verso l’università di Catania, ma una vicenda esemplare sul futuro di questo paese che divora i suoi figli e sul tradimento gigantesco consumato nei confronti della giovane generazione”. Arriva in dvd con CG Entertainment Con il fiato sospeso di Costanza Quatriglio, film autoprodotto, sperimentando un linguaggio e un formato inconsueti, anche nella durata di 35’ – ma è arrivato anche in sala con Istituto Luce Cinecittà. Il film documenta un fatto reale ma lo fa con gli strumenti della finzione, facendo di un’attrice (Alba Rohrwacher) la protagonista e la testimone di quei fatti. Stella, che muore giorno dopo giorno in un laboratorio di chimica intossicata da sostanze cancerogene, mentre un altro ragazzo, Emanuele, affida al suo diario (letto da Michele Riondino) il dolore e l’angoscia per essere stato preso in giro nel suo entusiasmo di giovane ricercatore e avvelenato mortalmente. A fare da contrappunto a questa sconvolgente vicenda è l’amica ribelle, la musicista Anna (Anna Balestrieri) che ha rifiutato il mondo universitario e assiste con rabbia al calvario di Stella.
Con il fiato sospeso – come sempre il lavoro della cineasta palermitana autrice del recente 87 ore – è un’opera che scompagina le regole. E’ stata premiata da un grande successo di critica alla Mostra di Venezia del 2012, dove ha ricevuto anche il Premio Gillo Pontecorvo. Nasce da una notizia letta sui giornali, quella di un’inchiesta che riguardava la facoltà di Farmacia catanese indagata per sospetto inquinamento ambientale e discarica non autorizzata. Quei fatti sono legati alla morte di una decina di persone tra tesisti, ricercatori e dottorandi: più di 46 giovani si sono ammalati. L’inchiesta è tuttora aperta e il film – “che non vuole sovrapporsi alla magistratura” – parte dal diario di Emanuele, morto per un tumore al polmone nel 2003. Nelle sue pagine vengono raccontate le condizioni insalubri dei laboratori, l’uso di sostanze cancerogene smaltite negli scarichi dei lavandini, le esalazioni tossiche respirate quotidianamente, le strutture precarie per mancanza di fondi, ma anche la cieca fiducia dei giovani studiosi nei confronti di professori-padri, il loro amore per la scienza. Una storia “degna di Leonardo Sciascia” che però non riusciva mai a partire, si impantanava nelle secche del sistema produttivo, forse poco propenso a rischiare su questi temi ed è stata dunque autoprodotta. A film terminato è arrivata anche una produzione “vera”: la Jolefilm di Marco Paolini e Francesco Bonsembiante. Paolini si è innamorato del progetto in cui ha rivisto “come in uno specchio” il suo lavoro su Galileo. E il dvd contiene infatti anche lo spettacolo “Itis Galileo”, racconto teatrale dedicato al padre della scienza moderna Galileo Galilei e alla ricerca scientifica, realizzato nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in occasione della diretta televisiva trasmessa su La7 nel 2012.
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