Con “Cavalli” Venezia si tinge di West

Un paese circondato da montagne invalicabili, in un Ottocento che pare leggenda. Due fratelli, diversi, ma uniti. Uno legato al richiamo della natura e della campagna, l’altro affascinato dalle luci della città. Una faida familiare. E due cavalli, bellissimi, ma selvaggi.

Sembra la trama di un western, e in qualche modo, lo è. Ma Cavalli di Michele Rho, presentato a Venezia nella sezione Controcampo Italiano, è realizzato in Toscana e ambientato in Italia, con la partecipazione di Regione Toscana e Toscana Film Commission. A produrre, Arcopinto e Settembrini Film insieme a Rai Cinema, per la distribuzione di Lucky Red il cui fondatore, Andrea Occhipinti, compare anche brevemente nella pellicola. Gli altri protagonisti sono Vinicio Marchioni e Michele Alhaique, affiancati da Giulia Michelini, Pippo Delbono, Asia Argento e Duccio Camerini. E naturalmente, dai cavalli, che hanno fatto anche la loro comparsa sul red carpet, assieme a Marchioni che però, dopo una caduta sul set, ha preferito accompagnarli a piedi.

Un’entrata spettacolare per una pellicola, tratta da un racconto di Pietro Grossi, che punta ad esserlo altrettanto: “Quando lessi il racconto – dice il regista – ormai più di cinque anni fa, mi resi subito conto che trasporlo al cinema sarebbe stata un’impresa difficile. Nella mia visione il paesaggio è protagonista, e questo dona alla storia, che è fondamentalmente un dramma familiare, una dimensione nuova, perché di solito, in Italia, questo genere di film è girato in interni”. “Essere riusciti a portare il film a Venezia – commenta Marchioni – è praticamente un miracolo. L’abbiamo finito a luglio, e per questo dobbiamo ringraziare la troupe, che ci ha permesso di superare le difficoltà, che non sono mancate. Sembrava di essere in Lost in La Mancha di Terry Gilliam!”

“E’ certamente un film ‘di sistema’ – dice il produttore Arcopinto – ci sono il Ministero, Rai Cinema, una distribuzione importante. E il budget, visto dove e come abbiamo girato, è relativamente basso. Ma siamo convinti che il pubblico non se ne accorgerà, vista la qualità”. “Del resto – fa eco Carlo Brancaleoni per Rai Cinema – nel racconto di grossi c’erano tutti gli assi per realizzare una pellicola di ampio respiro spettacolare”.

In piena tradizione ‘western’, c’è anche un memorabile ‘cattivo’, interpretato da Pippo Delbono, che a Venezia presenta anche il suo film da regista Amore carne, nella sezione Orizzonti. “Diciamoci la verità – scherza l’estroso attore – Michele mi ha rotto i coglioni per un anno! Io faccio un sacco di cose, recito, dirigo, faccio teatro, alla fine si rischia di diventare arroganti. Per cui fa bene, ogni tanto, affidarsi a qualcun altro”.

Alessandro, il personaggio di Marchioni, si affida solo a sé stesso e per questo non riesce a realizzare la sua volontà, che è quella di valicare le montagne e di fuggire lontano. Michele Rho dimostra invece molta più tenacia: “E’ stato un viaggio difficoltoso – dice – Una montagna difficile da scalare dice Mi sono trovato in balia dei capricci della Natura: maltempo, animali inquieti, infortuni e quant’altro. Per quanto mi ostinassi a voler domare il film e a portarlo dove volevo questo mi sfuggiva dalle mani e mi conduceva altrove. Ho deciso di assecondarlo dolcemente, trovando un punto d’incontro e sfruttando tutti gli imprevisti che quotidianamente mi si prospettavano”. Così Rho, che alle spalle ha esperienze teatrali e cortometraggi, ma cinematograficamente parlando è un esordiente, è riuscito a realizzare il suo film che, a breve, sarà distribuito a livello internazionale. Non c’è che dire, il suo cavallo lo ha domato.