Quindici anni dopo, con qualche capello bianco, una bimba piccola in braccio e Morgan – la figlia di lui – ormai grande, Giselle e Robert sentono che nel “regno di New York” manca ormai la magia del “vissero felici e contenti”. Così inizia Come per disincanto – E vissero infelici e scontenti, che riunisce Amy Adams e Patrick Dempsey dopo il successo del 2007 di Come d’incanto, musical live-action con momenti cartoon che giocava con i cliché fiabeschi della Disney e reinventava la figura della principessa, e che incassò 340 milioni di dollari nel mondo. In questo film destinato a Disney+, dove sarà disponibile dal 18 novembre, gli stessi protagonisti (quasi tutti) riprendono il filo della storia con la decisione di traslocare dalla Grande Mela a Monroeville, una cittadina a dimensione più umana, nella speranza di ritrovare la favola. Ed ecco che tornano le canzoni intonate all’improvviso, i colori accesi, gli animali parlanti e le villain che si rivolgono allo specchio chiedendo chi ha più potere nel reame e provocando il massimo disdegno di Morgan (Gabriella Baldacchino).
Qui al centro della storia, c’è il disagio provocato dalla “regina” della città Malvina (Maya Rudolf), e il conflitto tra Giselle, che inizia a essere chiamata (e a sentirsi) “matrigna”, e Morgan, l’insofferente figlia di Robert. Un conflitto che, però, è soprattutto interiore, per una donna che vorrebbe la favola ma ha anche bisogno di liberare la sua parte malvagia. “Quando sono entrato nel progetto ho iniziato a riflettere sul fatto che Giselle fosse la madre adottiva di Morgan – dice il regista Adam Shankman – quello per me è stato l’inizio. Mi sembrava perfetto per continuare la storia, perché la ragazza è ormai cresciuta e probabilmente non crede più nella magia. A partire da lì è stata una specie di corsa spericolata. Io poi volevo lavorare con Amy Adams da tanto tempo, parliamo la stessa lingua, siamo amici, siamo entrambi amanti del musical e della Disney, perciò volevo fare un film per lei, non con lei”. Chiamata in causa, l’attrice protagonista rievoca le emozioni della prima proiezione con il pubblico del film Come d’incanto, del 2007: “Ricordo quanto amavo Giselle e quanto credevo nel suo spirito. Non sapevamo come il pubblico avrebbe accolto il film, ricordo di essere stata spaventata alla premiere con gli spettatori. Erano tutti molto silenziosi all’inizio. Poi, dopo Happy Working Song, è cambiata l’energia e il pubblico ha iniziato a partecipare al viaggio con noi: un’emozione straordinaria. A quel punto abbiamo capito cosa avevamo fatto. È stato un momento speciale per me, arrivato verso l’inizio della mia carriera. Questo film ha significato tante cose per me. Sono grata di essere tornata e aver ritrovato Giselle a questo punto della mia vita”.
Uno degli elementi decisivi di Come per disincanto, così come per il film originale, è naturalmente la musica. Tre canzoni del film del 2007, composte da Alan Menken e scritte da Stephen Schwarz, ottennero la nomination all’Oscar. “Nel primo film – dice Menken, seduto al piano – la musica doveva crescere insieme a Giselle, accompagnando il suo cambiamento e adattandosi a lei nel passaggio dal mondo cartoon a Times Square. Anche in questo caso doveva corrispondere alle sue emozioni: all’inizio, ad esempio, lei rimpiange il mondo da favola di allora”. Anche il “marito” Dempsey si dichiara “felice di essere stato per un po’ immerso in una fiaba. Mi sono divertito molto a cantare e ballare. È stato un processo: dovevo trovare la mia voce, lavorare con il coach, imparare il testo e i passi, è stata un’esperienza straordinaria, qualcosa che non avevo mai fatto prima”. Tra le scene più trascinanti, c’è quella della canzone in cui duettano Giselle/Amy Adams e Malvina/Maya Rudolph, che prende il testimone della cattiva da Susan Sarandon. “Anche se ho avuto l’opportunità di cantare in qualche progetto in passato, nulla è paragonabile a questa esperienza – ha detto l’attrice – And knowing that I was going to get to write this Menken & Schwartz song was really, truly almost like a life fulfillment. Sapere che avrei scritto questa canzone di Menken e SchwartzAnd knowing that I was going to get to write this Menken & Schwartz song was really, truly almost like a life fulfillment. And knowing that I was going to get to write this Menken & Schwartz song was really, truly almost like a life fulfillment. And knowing that I was going to get to write this Menken & Schwartz song was really, truly almost like a life fulfillment. è stato come allenarsi per la maratona della vita. Facevamo le prove vocali e di danza, poi abbiamo girato ed è stato fantastico, un sogno diventato realtà!”.
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