Cinemitalia 2005

Studiosi, giornalisti, ma anche operatori del settore sono gli autori del volume Marsilio sul cinema italiano del 2005: sarà sugli scaffali a ottobre ma a Venezia se n’è data ampia anticipazione in un mini-convegno organizzato negli spazi di Cinecittà Holding. E proprio il DG della Holding, Alessandro Usai, uno degli autori del volume, ha definito l’impresa editoriale come una sorta di “complemento” al libro bianco sul cinema italiano presentato nei giorni scorsi. “Lì trovate i dati, qui i commenti e le analisi”.

Anche per Carlo Macchitella “Cinemitalia 2005” prosegue un lavoro di riflessione già avviato in un suo saggio che ha fatto molto discutere. “Quando parlo di cinema sono sempre sospeso tra ottimismo e pessimismo cosmico. Quando mi pongo la domanda fondamentale, stiamo facendo il prodotto giusto per il pubblico?, mi trovo a rispondermi che il prodotto tv è spesso più in sintonia con i gusti del pubblico. Dalle serie americane, come Desperate Housewives, alle fiction italiane, vedi De Gasperi“.

Riccardo Tozzi è altrettanto convinto fautore del cinema orientato al pubblico. “Prendere la mira è banale ma per anni non si è fatto. Oggi il cinema d’autore italiano è tornato a fare centro, ma purtroppo sono ancora troppo pochi quelli che ci riescono, io parlo di un club dei 25, in cui rientrano, oltre ai successi del botteghino, anche registi come Crialese, Paravidino, Francesca Comencini”. Innegabile, dati alla mano, la crisi del settore. Ma, avverte Alberto Abruzzese, è crisi del cinema nel suo complesso, perché anche quello americano la sta vivendo. “Il cinema rischia di subire la stessa sorte del teatro”.

Tra i saggisti anche Severino Salvemini, Enzo Papetti, Michele Anselmi, Sandro Silvestri, Antonio Autieri, Alessandra Priante.