Cinemaxxi, con le madri di Alina Marazzi e il sogno di James Franco


La “X” di Extra raddoppia in Cinemaxxi, la sezione del Festival di Roma che Marco Müller ha voluto presentare a parte, dentro la bellissima struttura museale di Via Guido Reni dedicata alle arti del XXI secolo, di cui sicuramente anche il cinema e la videoarte fanno parte a pieno titolo. Il concorso Cinemaxxi è infatti riservato alle “nuove correnti del cinema mondiale senza distinzione di genere o durata, opere in grado di esprimere la ridefinizione continua del cinema all’interno del continente visivo contemporaneo”, come si legge nel catalogo. “Ma non è – puntualizza Müller – una sezione solo sperimentale o esoterica, come qualcuno ha scritto”. Piuttosto un contenitore di suggestioni visive in libertà con autori come Peter Greenaway, Avi Mograbi, Laila Pakalnina, Mike Figgis, James Franco che riceverà il Premio Cubovision – come esplicita anche la sigla realizzata dal gruppo romagnolo dei Zapruder, già omaggiati da Müller quando era direttore della Mostra di Venezia. Una sigla che evoca lanterne magiche e cronofotografia ma anche scenari mitologici e una freccia proiettata verso il futuro.

 

La giuria, guidata dall’artista scozzese Douglas Gordon, assegnerà due premi ai lungometraggi e un premio a corti e mediometraggi nella selezione inaugurata dal film collettivo Centro Historico di Aki Kaurismaki, Pedro Costa, Victor Erice e Manoel De Oliveira (fuori concorso), mentre l’apertura della competizione spetta a A Walk in the Park di Amos Poe, definito “uno psichedelico viaggio di ritorno nel grembo materno”. Di maternità, seppure contrastata, tratta l’italiano Tutto parla di te, prima opera di finzione della documentarista Alina Marazzi (Un’ora sola ti vorrei), con Charlotte Rampling nel ruolo di una donna che torna a Torino, sua città natale, dopo una lunga assenza e riprende il filo del suo passato anche attraverso l’incontro con una giovane danzatrice che rifiuta il suo ruolo genitoriale e se ne sente oppressa (Elena Radonicich). 

 

Tra gli italiani segnaliamo anche Il viaggio della signorina Vila di Elisabetta Sgarbi, autrice ben nota ai frequentatori di festival, che ambienta a Trieste una storia d’amore tra passato, letteratura e paesaggio urbano con Toni Servillo, Susanna Tamaro, Claudio Magris. Ancora i Zapruder con il corto I topi lasciano la nave. Gianfranco Rosi (Below Sea Level) con Tanti futuri possibili. Con Renato Nicolini che nasce a bordo di un van lungo il Raccordo Anulare per dare vita a un flusso di pensieri del purtroppo scomparso architetto animatore dell’Estate Romana. E poi il ravennate Yuri Ancarani con Da Vinci, esperienza di chirurgia robotica.

 

Film collettivo, come Centro Historico, è il brasiliano ma fondamentalmente apolide Mundo invisivel che reca le firme di Atom Egoyan, Gian Vittorio Baldi, Guy Maddin, Jerzy Stuhr, Wim Wenders, Marco Bechis, Maria De Medeiros, tra i tanti, e anche di Theo Angelopoulos. Paul Verhoeven porta in prima mondiale Tricked, film partecipato in cui il regista olandese ha coinvolto i suoi fans attraverso i social network chiedendo di intervenire sullo sviluppo della trama e i dialoghi. Da non perdere Dreams di un attore giovane ma già leggendario come James Franco: unico piano sequenza onirico che dura appena un minuto.

autore
23 Ottobre 2012

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