Cinecittà Holding, Luce e Filmitalia: nuovi vertici

Sono state rese note le nomine dei vertici di Cinecittà Holding e delle controllate. Il nuovo presidente di Cinecittà Holding è Alessandro Battisti, mentre consiglieri d’amministrazione sono stati nominati Giovanna Grignaffini, Gabriella Pistone, Michele Conforti, Roberta Lubich, Severino Salvemini, Mario La Torre, Wilma Labate; Francesco Carducci Artenisio è stato designato dal ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli come amministratore delegato, designazione che deve essere ratificata dal cda che si riunirà all’inizio della prossima settimana. All’Istituto Luce è stato nominato Stefano Passigli come presidente; Antonio Morè, Francesco Casetti e Maurizio Sciarra sono i nuovi consiglieri d’amministrazione; Luciano Sovena è stato designato come AD, carica che già ricopre. Infine, il nuovo presidente della società Filmitalia è Irene Bignardi, mentre i consiglieri sono Roberto Cicutto, Claudio Gubitosi, Michele Di Tondo e Serafino Murri.

Il ministro ha inoltre emanato un atto di indirizzo integrativo per Cinecittà Holding, che prevede tra l’altro:

l’accelerazione delle procedure per la vendita del gruppo Mediaport;

la necessità di provvedere una periodica consultazione delle categorie autoriali, imprenditoriali e dei lavoratori del settore;

la rapida definizione delle procedure per la revisione dello statuto di Filmitalia al fine di consentire l’ingresso nella società di rappresentanti di istituzioni, enti, associazioni, Regioni o Film Commission che partecipino ai programmi di sviluppo della promozione del cinema italiano all’estero anche in collegamento con la promozione del nostro turismo culturale e dei settori di eccellenza del made in Italy.

L’Ansa ha rilanciato in serata un commento di Francesco Maselli. “Due presidenze su tre non nascono dal e non rappresentano il cinema italiano anche se ci sono segnali positivi”, sostiene il cineasta. Che rileva un segnale positivo soprattutto per quanto riguarda “la forte e diffusa presenza degli autori nei cda delle tre società. Questo tuttavia non può oscurare la preoccupante realtà di due presidenze che non nascono né rappresentano il cinema italiano smentendo così quei principi di trasparenza, professionalità e competenza su cui era stato impostato il programma dell’Unione e la diversa etica promessa agli italiani”.

LEGGI L’INTEGRAZIONE ALL’ATTO DI INDIRIZZO