“Il premio al film di Franco Maresco La mafia non è più quella di una volta va al suo linguaggio narrativo che non è fatto solo di scrittura ma di sapiente mescolanza di generi diversi: cinema della realtà, capacità drammaturgica di tenere alta l’attenzione del pubblico, uso sapiente di personaggi e situazioni apparentemente surreali. – commenta Roberto Cicutto presidente di Istituto Luce Cinecittà che distribuisce il film dal 12 settembre – Tutti elementi di cinema che Luce-Cinecittà tiene in grande considerazione nel racconto della realtà italiana. Letizia Battaglia ha regalato al cinema e a tutti noi un raro esempio di lucida determinazione libera da ogni condizionamento nell’affermare le ragioni della sua militanza contro la mafia. Siamo lieti che il loro lavoro abbia trovato un forte riconoscimento da parte della giuria veneziana”.
E come il film di Maresco sia stato accolto e valutato dalla giuria di cui Paolo Virzì faceva parte, il regista toscano ha raccontato di avere spiegato ai giurati e alla presidente chi fosse sia Franco Maresco, sia la drammatica storia dei giudici Falcone e Borsellino, “mi ha colpito quanto sia stato contagioso per la giuria. E alla fine non è stata la battaglia solitaria di un collega italiano per un collega del suo stesso Paese”.
Il produttore del film Rean Mazzone è soddisfatto del riconoscimento ottenuto: Non ci aspettavamo la selezione e quindi neppure questo premio. Franco non è qui ma condivide questo momento felice. La sua assenza è dovuta alla sofferenza che vive nel realizzare le sue opere”.
“Questo film è l’inevitabile seguito di Belluscone. Una storia siciliana, presentato a Venezia nel 2014 – spiega nelle note di regia Franco Maresco – Devo ammettere che non è stato per niente facile, cinque anni dopo, tornare a raccontare una storia con dentro, ancora una volta, i cantanti neomelodici e la mafia. La mia sensazione, però, è di essermi spinto oltre rispetto al film precedente. In un territorio in cui la distinzione tra bene e male, tra mafia e antimafia, si è azzerata e tutto, ormai, è precipitato in uno spettacolo senza fine e senza alcun senso”.
E' da segnalare una protesta del Codacons con annessa polemica circa la premiazione di Luca Marinelli con la Coppa Volpi a Venezia 76. L'attore aveva rilasciato una dichiarazione a favore di "quelli che stanno in mare e che salvano persone che fuggono da situazioni inimmaginabili". "In modo del tutto imprevedibile - si legge nel comunicato del Codacons - il premio come miglior attore non è andato alla splendida interpretazione di Joaquin Phoenix"
Venezia 76 si è distinta anche per una ricca attività sul web sui social network. Sulla pagina Facebook ufficiale sono stati pubblicati 175 post che hanno ottenuto complessivamente 4.528.849 visualizzazioni (2018: 1.407.902). Le interazioni totali sono state 208.929 (2018: 64.536). I fan totali della pagina, al 6 settembre 2019, sono 360.950, +4.738 dal 24 agosto 2019
Nel rituale incontro di fine Mostra Alberto Barbera fa un bilancio positivo per il cinema italiano: “In concorso c’erano tre film coraggiosi che osavano – ha detto il direttore - radicali nelle loro scelte, non scontati, non avrei scommesso sul fatto che la giuria fosse in grado di valutarne le qualità"
Luca Marinelli e Franco Maresco, rispettivamente Coppa Volpi e Premio Speciale della Giuria, ma anche Luca Barbareschi per la coproduzione del film di Roman Polanski J'accuse. Ecco gli italiani sul podio e le loro dichiarazioni