Cibo, cinema e letteratura tra Miyazaki e Lisbeth Salander

Escono per Trentaeditore due saggi su cinema, cucina e letteratura, di Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua


Gastronomia e cinema sono due mondi capaci di offrire esperienze sensoriali uniche e indescrivibili. Chi ha compreso a pieno questa filosofia è il maestro Hayao Miyazaki, che con le sue storie è riuscito a incantare grandi e piccini. E se c’è una cosa che non manca mai nei lungometraggi di Miyazaki è il rapporto tra i personaggi e il cibo. Questo è l’elemento che unisce l’universo di Ponyo a quello di Lupin, di Howl e di Porco Rosso. Non c’è un personaggio che non sia di buona forchetta: Ponyo col suo ramen, Sheeta col suo egg toast, Lupin III coi suoi spaghetti con le polpette, Porco rosso col suo salmone immerso nella besciamella, celebrano tutti la gratificazione, soprattutto emotiva, che il cibo dà loro. Certo, senza troppo esagerare, perché altrimenti si rischia di fare la fine dei genitori di Chihiro, la protagonista de La città incantata, trasformati in maiali per ingordigia!

Il libro ‘La cucina incantata’ di Silvia Casini, Raffaellla Fenoglio e Francesco Pasqua, edito da Trentaeditore, propone una serie di ricette tratte dai film del grande regista in tre stuzzicanti varianti. Acquolina in bocca con la pancetta sfrigolante de Il Castello Errante di Howl e la torta Siberia di Si alza il vento.

Si può gustare una pietanza o bere un caffè guardando un lungometraggio? – dicono gli autori – Con Miyazaki la risposta è sì. Perché con lui tutto è possibile. L’impatto visivo delle sue opere è sempre variegato, festoso, pieno di un certo lucore e nel guardarle si ha persino la sensazione di aver messo in allerta tutti i sensi. A confermare questa impressione c’è l’amore di Miyazaki per il cibo. È indubbio che si ha l’acquolina in bocca davanti ai suoi banchetti, alle sue minestre fumanti, ai suoi stuzzichini invitanti. Per Miyazaki la gastronomia è cultura, è vita, è memoria, è cuore”.

I tre sono inoltre autori di ‘Indomite in cucina’, sempre per lo stesso editore, sulla gastronomia delle eroine letterarie, da Hermione Granger a Lisbet Salander. Ciascuna ha alle spalle una storia intensa dalla quale tutte noi possiamo trarre sempre qualche insegnamento, perché il loro cuore impavido è pieno di botte, lacrime, amore e felicità. Nelle loro case si respira sempre profumo di rivalsa. Nella loro cucina c’è sempre un ingrediente segreto in grado di tramutare tutto il grigio di una lunga giornata in festa.

“L’idea ci è venuta in mente dopo un brainstorming – dicono Casini, Fenoglio e  Pasqua – D’altronde, tutti noi abbiamo a che fare con il “femminile” in un modo o nell’altro. Ci sembrava interessante rispolverare eroine classiche e mescolarle ad alcune contemporanee e fuori dagli schemi, perché tutte sono in grado di insegnarci il sacro valore della vita.C’è chi usa la magia, chi l’ingegno, chi l’astuzia, chi la sua percezione sottile, chi l’irriverenza e chi la ribellione silenziosa. Tutte, ma proprio tutte, sono degne di ascolto. E tutte hanno in comune il coraggio.

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23 Marzo 2022

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