VENEZIA – La 77ma Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, chiusa sul doppio primo piano della madrina, Anna Foglietta, e della presidente di Giuria, Cate Blanchett, con le parole del presidente della Biennale, Roberto Cicutto, per cui “Dobbiamo essere orgogliosi, non di essere i primi, ma di essere riusciti a realizzare – con le dovute misure – la 77ma Mostra: un risultato possibile per essere stati in tanti a costruirlo. Ringrazio tutti gli accreditati e tutto il pubblico, i veri coproduttori”.
Nell’anno di questa eccezionale edizione, in attesa della 78ma – 1-11 settembre 2021 – 8 premi per la Selezione Ufficiale, dove l’Italia ha conquistato la Coppa Volpi per la Miglior Interpretazione Maschile di Pierfrancesco Favino in Padrenostro: “Mi avete fatto la più grande e più bella sorpresa della mia vita. La prima persona che ringrazio è Claudio Noce, che s’è fidato prima dell’uomo che dell’attore e mi ha chiesto di costudire il suo affetto più grande. Mattia Garaci, primo grande protagonista, che mi ha consentito di essere sempre giusto. Lo dedico a tutte le stelle (film) che ancora nasceranno, agli schermi che ne accoglieranno la luce, al brillare degli occhi nel buio”, dice l’attore sul palco, che poi in conferenza stampa continua: “Penso la Mostra abbia dato un grande segno: essere qui già significava far parte di un’energia propositiva, riuscire a credere nel condividere il cinema. Il premio è per me completamente inatteso e mi sento il rappresentante di tutte le persone che ci hanno lavorato, soprattutto i bambini. Sono orgoglioso di aver preso uno dei premi più importanti al mondo, un punto d’arrivo che forse non ho mai osato sognare: che avvenga per un film in cui sono stato coinvolgo non solo come attore (è anche produttore) riempie il mio cuore. Cerco di fare progetti in cui credo, che mi piacerebbe anche guardare come spettatore, cerco di fare film destinati alle persone e quindi temi per le persone. Penso di essere una persona popolare, di gusto popolare, per me una bella cosa. Come attore non vorrei mai ingombrare, non si vedesse Favino che interpreta, e se sono qui forse è per l’onestà di rapporto con questo. Il film nasce perché il cinema può essere un modo per scrivere una lettera d’amore: come padre sono diverso nella vita, ma il fatto che ci fosse mia figlia nel film è stata una scelta del regista e sono certo sarà un ricordo per noi; certo, lui sa che mi piace fare il padre, quindi forse è stata anche una furbizia di Noce, anche se io sono un papà differente”. Favino, che ha ricevuto i complimenti di Matteo Salvini, ha evitato di rispondere direttamente a una domanda sul leader leghista, limitandosi a sottolineare: “i film sono fatti per le persone, per essere visti da tutti e sono contento che questo film sia stato visto”.
Gli altri premi del Concorso:
Leone d’Oro a Nomadland di Chloé Zhao, per cui ha ritirato il premio Davide Romani per Disney Italia: “Un film straordinario, ringrazio la Mostra per questo faro di speranza che ci ha dato”. Da Pasadena un messaggio di Francis McDormand, che ringrazia per il “Golden Lion”, di cui imita il ruggito; la regista, poi, ringrazia espressamente il suo dop, Joshua James Richards, suo compagno: “Senza di te non avrei potuto fare il film”. Un videomessaggio che giunge dal furgone che nel film diventa la casa di Fern, il personaggio interpretato dall’attrice due volte premio Oscar, e McDormand ha detto: “Ogni loro respiro è parte di questo film”. Zhao s’è poi collegata in diretta durante la conferenza stampa e ha spronato dicendo: “La prossima volta che vedete una persona in un vicolo non abbiate paura, fategli un sorriso: che la Giuria abbia premiato questo film significa che abbiamo centrato il nostro intento”.
Premio Speciale della Giuria a Andrei Konchalovsky per Doregie Tovarischi! (Cari Compagni!): “Il film è molto specifico, riguarda la vita sovietica, quella generazione che ha vinto la guerra: parlare di questi temi con tutti è abbastanza importante e sono felice la Giuria lo abbia apprezzato, è un film piuttosto politico; 58 anni fa, il mio primo premio a Venezia, per cui sono felice oggi di aver ricevuto ancora una volta qualcosa che ritengo molto molto importante per la generazione dei miei genitori, che non ci sono più”.
Coppa Volpi femminile a Vanessa Kirby per Pieces of a woman, eccellente interprete anche di un altro film in Concorso, The world to come: “Sono sopraffatta, è un onore questo premio, e Blanchett che me l’ha conferito è stata un’ispirazione, sempre”.
Gran Premio della Giuria – Leone d’Argento a Nuevo Orden di Michel Franco: “Spero non arriveremo mai ad un punto del genere, come nel film: è stato fatto per riflettere sul cambiare il nostro comportamento, e non voglio essere tacciato come visionario. In Messico, con 60 mln di poveri, se non si cambia con empatia, avremo di certo un altro futuro”.
Miglior Sceneggiatura a Chaitanya Tamhane (anche regista) per l’indiano The disciple: “Un incredibile onore”, dice via videomessaggio, in cui ringrazia tra gli altri Alfonso Cuaron (nella produzione) e la possibilità di aver potuto fare un film indipendente in India.
Miglior Regia – Leone d’Argento a Kiyoshi Kurosawa, per il giapponese Spy no Tsuma (Moglie di una spia) e Premio Mastroianni, per l’interprete emergente, a Rouhollah Zamani per Korshid (Sole).
La sezione Orizzonti premia anch’essa l’Italia e la Sceneggiatura in particolare, quella de I predatori di Pietro Castellitto, alla sua opera prima: “Solo gli infami e i traditori sono bravi nei ringraziamenti, io ringrazio Procacci, Fandango, Rai Cinema. Sono cresciuto con i film di Claire Denis (presidente di Giuria, ndr). Ringrazio la mia famiglia, che mi insegnato a essere sincero con me stesso. Dedico il premio a tutti quelli che non la pensano come me: legittimando solo chi non la pensa come te, si permette di stare in competizione con la Storia, e non con il nostro tempo”.
Per Orizzonti, gli altri 6 premi sono stati:
Premio Speciale della Giuria a Ana Rocha de Sousa per Listen (opera prima), per cui il riconoscimento: “E’ un chiaro segnale di speranza, di non mollare: tutto quello che voglio è mandare messaggi alle persone per toccarne il cuore. Il motivo per cui ho deciso per questa storia è che in GB ci sono tantissime famiglie che passano questa situazione delle adozioni, è facile mettere in dubbio che stiano accadendo, ma è così; le ho messe in dubbio io stessa all’inizio, ma la ricerca ci ha provato che la situazione fosse questa; scoprire cose di questa portata, per una regista, diviene quasi un obbligo farne una storia”. E, in questa edizione di incerto presente, che ha buttato il cuore oltre l’ostacolo e verso il futuro, anche il riconoscimento Leone del Futuro – Premio Opera Prima De Laurentiis, che dona anche 100mila dollari a regista e produttore, è stato assegnato a Listen, scelto tra 19 debutti, con la giuria presieduta da Claudio Giovannesi, che ha scelto “questo film immaginando quelli futuri di questo autore”.
Di nuovo in Orizzonti, poi: Miglior Cortometraggio a Entre tú y milagros di Mariana Saffon; Miglior Interpretazione Maschile a Yahya Mahayni per The man who sold his skin; Miglior Interpretazione Femminile a Khansa Batma per Zanka Contact; Miglior Regia a Lav Diaz per Lahi, Hayop e Miglior Film a The westeland di Ahmad Bahrami.
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