Dopo gli ultimi aggiornamenti di ChatGPT, presentati da OpenAI lunedì 13 maggio, il modello di intelligenza artificiale più noto al mondo ha attirato ancora una volta l’attenzione su di sé con l’introduzione di un avanzato sistema vocale con cui l’utente potrà presto interagire. Da tempo ormai il web scherza (e riflette) sul futuro di ChatGPT e di tutta l’intelligenza artificiale, sempre più vicina agli scenari a lungo raccontati nel cinema di fantascienza.
Una delle riflessioni subito circolate online è senza dubbio l’accostamento degli ultimi aggiornamenti del Chatbot al film di Spike Jonze, Her, in cui Scarlett Johansson dà voce a un assistente vocale di cui il protagonista interpretato da Joaquin Phoenix finisce per innamorarsi. Futuri sempre più vicini, soprattutto perché una delle voci disponibili con ChatGPT4o ricorda davvero tono e timbro dell’attrice. Coincidenze? Non proprio.
I legali di Johansson hanno infatti contattato la società accusandola di aver copiato la voce dell’attrice contro la sua volontà. In una dichiarazione pubblicata sul Washington Post si legge che l’attrice sarebbe rimasta “scioccata, arrabbiata e incredula” nel sentire la voce di ‘Sky’ – questo il nome di una delle quattro modalità vocali disponibili – durante l’ultima presentazione di OpenAI.
“La voce era così simile alla mia che i miei amici più stretti non sapevano dire la differenza”. ‘Sky’ è stata attualmente sospesa da OpenAI. Non si tratterebbe però di un caso, anzi. A quanto rivela ora l’attrice, il CEO l’avrebbe infatti contattata a settembre 2023 chiedendole di prestare la propria voce per la modalità vocale del Chatbot. Proposta rifiutata da Johansson.
“[Altman] Mi ha detto che sentiva che, dando voce al sistema, avrei potuto colmare il divario tra le aziende tecnologiche e i creativi e aiutare i consumatori a sentirsi a proprio agio con il cambiamento epocale che riguarda gli esseri umani e l’intelligenza artificiale. Ha detto che sentiva che la mia voce sarebbe stata di conforto per le persone”, ha spiegato Johansson. “Dopo aver riflettuto a lungo, per motivi personali ho rifiutato l’offerta. Nove mesi dopo, i miei amici, la mia famiglia e il pubblico in generale hanno notato quanto il nuovo sistema chiamato ‘Sky’ suonasse come me”.
A quanto pare Altman non si sarebbe arreso al primo diniego e appena qualche giorno prima della presentazione del nuovo ChatGPT avrebbe richiamato l’attrice nella speranza che potesse riconsiderare la propria decisione.
“Come risultato delle loro azioni – ha detto Johansson -, sono stata costretta ad assumere un consulente legale, che ha scritto due lettere al signor Altman e a OpenAI, esponendo ciò che avevano fatto e chiedendo loro di dettagliare l’esatto processo attraverso il quale hanno creato la voce ‘Sky’ .
La nota di Johansson si conclude con un richiamo al deepfake, deriva tecnologica che non molto tempo fa l’ha vista protagonista di una decisa campagna contro lo sfruttamento del corpo e del volto di attori e attrici per la diffusione di fakenews e contenuti pornografici. L’attrice insomma sembra involontaria protagonista della rivoluzione tecnologica più importante dall’avvento di Internet.
“In un’epoca in cui siamo tutti alle prese con i deepfake e con la tutela della nostra immagine, del nostro lavoro, della nostra identità, credo che queste siano domande che meritano assoluta chiarezza. Attendo con impazienza una soluzione sotto forma di trasparenza e l’approvazione di una legislazione adeguata per contribuire a garantire la tutela dei diritti individuali”.
La risposta di OpenAI non si è fatta attendere. “Crediamo che le voci dell’intelligenza artificiale non dovrebbero imitare deliberatamente la voce distintiva di una celebrità”, ha affermato la società . “La voce di Sky – ha aggiunto – non è un’imitazione di Scarlett Johansson”.
In un gioco continuo di richiami tra fantascienza e tecnologia, la notizia racconta bene il ruolo che potrebbe avere l’immaginario culturale nell’integrazione dell’AI nella vita di tutti i giorni. Consapevoli delle paure di molti utenti, OpenAI ha cercato, e certamente continuerà a cercare, un aiuto dalla cultura pop, nella speranza che tecnologie rivoluzionarie e per molti versi spaventose possano risultare amichevoli agli occhi dei più scettici. Johansson si muove per vie legali e apre un dibattito importante, ma molti colleghi prenderanno scelte diverse e Hollywood (e non solo) potrebbe giocare un ruolo fondamentale nell’imminente futuro dominato da Intelligenze Artificiali.
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