“Cercavo la Grande Bellezza, ma non l’ho trovata”. Così Jep Gambardella, il personaggio interpretato da Toni Servillo nel celebre film di Paolo Sorrentino, commentava amaramente la sua condizione esistenziale di scrittore senza ispirazione”. A quella frase fa riferimento il titolo del documentario Cercando la grande bellezza di Gianluca Jodice, che in cinque capitoli cerca di ricostruire, in un impossibile tentativo tra l’ambizione sistematica e il piacere del frammento, il modo di pensare e di fare il cinema di Sorrentino.
Lo fa conversando con lui e analizzando immagini e scene di vari suoi lavori, puntando le luci soprattutto su La grande bellezza, nella convinzione che in questo film, più di ogni altro, si sono venuti a coagulare tutti i temi e le ossessioni più radicate del regista. “Rinuncio alla trama – dice Sorrentino nella lunga intervista al centro del film – per esigenza di realismo, anche se fin troppo spesso mi danno del ‘grottesco’. Non mi offendo ma non mi ci riconosco. Invece io racconto proprio la vite, e nella vita non c’è trama. Rifuggo tutto ciò che non ha a che fare con le emozioni”.
Il doc fa parte della sezione Omaggi della Festa del Cinema di Roma. La versione director’s cut del film premio Oscar, invece, sarà proiettata in chiusura di Festival con quaranta minuti di scene inedite, tra cui si aspettano quelle con Giulio Brogi e Fiammetta Baralla, che erano stati ringraziati nei titoli di coda della versione cinematografica, da cui erano state tagliate. La scena con Brogi, nei panni di un anziano regista, riguardava un colloquio tra quest’ultimo e il protagonista Jep mentre Fiammetta Baralla aveva interpretato la vecchia madre di Sabrina Ferilli.
Jodice è stato direttore di backstage sul set del film.
Mercoledì 18 novembre alla Casa del Cinema Giancarlo De Cataldo e Mario Sesti, insieme a Giorgio Gosetti, analizzeranno alcune scene del maestro del brivido. A introdurre l'incontro l'attore Pino Calabrese
Viaggio tra i progetti italiani presentati al mercato di coproduzione all’interno del MIA. Da La dea delle acque calme di Elisa Amoruso all'opera prima di Fulvio Risuleo, Guarda in alto, dal nuovo film di Costanza Quatriglio Sembra mio figlio al 'western' in salsa sicula firmato da Giovanni La Pàrola, Il mio corpo vi seppellirà, a Palato assoluto di Francesco Falaschi. Ecco cosa ha catturato l’attenzione degli operatori internazionali venuti a Roma a caccia di storie
Il film dell'indiano Pan Palin, buddy movie al femminile, è un ritratto fresco e spigliato delle donne dell'India di oggi, gli spettatori della Festa del cinema di Roma hanno votato online tramite un sistema elettronico
“Ho scoperto Verdone a casa, con i suoi personaggi visti e rivisti in tv, era diventato uno di famiglia. Sul set è un regista molto serio, scientifico, sa bene cosa vuole, anche se un terzo del film è improvvisato”, dice di lui l'attrice Paola Cortellesi protagonista alla Festa del cinema con l'attore e regista romano degli Incontri ravvicinati. Lui l’ha scoperta al cinema e in tv come attrice comica, brillante e anche drammatica: “è dirompente, abbiamo la stessa ironia e c’è una grande sintonia tra noi”. Presto li vedremo nei rispettivi film Gli ultimi saranno ultimi e L'abbiamo fatta grossa